Finalmente sono state chiarite le modalità con cui chiedere rimborso a Tim e WindTre: le due aziende, infatti, sono state condannate. Scopriamo insieme motivi e modalità di richiesta.
Come accaduto già con WindTre, il Tribunale di Milano anche questa volta ha dato ragione ai consumatori e ha condannato anche un’altra compagnia di telefonia, Tim. Queste tre aziende, infatti, sono state colpevoli di aver impostato per i loro clienti una fatturazione a 28 giorni.
In particolare, a Tim è stata inibita la possibilità di inserire all’interno dei propri contratti clausole che prevedano fatturazioni a 28 giorni/8 settimane. I clienti in danno, ora, dovranno ricevere un rimborso secondo le modalità stabilite.
Scopriamo insieme come fare.
Sia Tim che WindTre a seguito della decisione del tribunale dovranno informare i propri clienti del loro diritto al rimborso. Inoltre, entro 30 giorni, essi dovranno accogliere le domande di restituzione dei corrispettivi di telefonia fissa versati dai consumatori in condizioni contrattuali illegittime.
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Ancora una volta, una sentenza ha riconosciuto l’illegittimità di un sistema di fatturazione basato sul mese lunare e non su quello solare. Secondo i giudici, infatti, la scelta di queste aziende andava a ledere i diritti e gli interessi collettivi dei consumatori.
Il rimborso da parte di Tim e WindTre spetterà solo a una determinata fascia di consumatori i cui interessi sono stati lesi da questa pratica scorretta. In particolare, potranno richiedere rimborso i consumatori con contratti stipulati tra il Giugno 2017 e l’Aprile 2018.
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Ma non solo: ad avere diritto alla restituzione delle somme spese saranno anche altri. Il rimborso, infatti, è aperto anche per coloro che avevano un contratto di telefonia fissa nel periodo periodo 1° aprile 2017 – 5 aprile 2018 e che poi hanno deciso di recedere.
Una grande decisione a favore delle famiglie di consumatori!
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