Niente più assegno di invalidità alle persone disabili, ecco la nuova pensata dell’Inps. Cosa succede ora.
Una vera e propria doccia fredda è stata la notizia arrivata negli ultimi giorni dall’Inps. L’istituto nazionale di previdenza ha comunicato che non verserà più l’assegno di invalidità alle persone disabili che lavorano.
Quello che preoccupa del provvedimento è che l’assegno di invalidità non sarà più corrisposto a prescindere da quanto guadagna la persona disabile che lavora. Anche se svolge “lavoretti”.
L’importo dell’assegno di invalidità è piuttosto modesto, appena 287 euro mensili. Una somma che le persone disabili e le loro famiglie utilizzano soprattutto per pagarsi le cure e i dispositivi di cui hanno bisogno nella vita di tutti i giorni, insieme al loro mantenimento: carrozzine, protesi, computer speciali, ecc. Alla luce di questo, si tratta dunque di una misura incredibilmente punitiva.
LEGGI ANCHE: LE PERSONE DISABILI NON SONO MALATE, COME INTERAGIRE CON LORO
Basta assegno di invalidità alle persone disabili, la nuova pensata dell’Inps
Sei una persona disabile che lavora? L’Inps non ti pagherà più l’assegno di invalidità. Quella somma “faraonica” da 287 euro al mese che utilizzavi per lo più per vivere e pagarti le spese quotidiane, insieme alle medicine e tutti quei sostegni, come macchinari, attrezzi e strumenti che ti servono nella vita di tutti i giorni, per reale necessità e non per sfizio.
Sebbene molte spese per farmaci, protesi, carrozzine o altri strumenti abbiano esenzioni o agevolazioni, non tutto è passato dal Servizio sanitario nazionale o dall’assistenza alle persone disabili. Anche le persone disabili che lavorano spesso devono sostenere costi ingenti per il loro sostentamento. Proprio a causa delle loro condizioni.
Inoltre, l’assegno di disabilità finora era corrisposto a chi svolgeva un lavoro per 400 euro al mese al massimo. Una somma molto modesta per un lavoretto occasionale, più che per un vero lavoro.
Ora, l’assegno di invalidità verrà tolto anche a chi guadagna meno. Perché non conta il guadagno a fine mese della persona disabile ma che lavori.
Togliere quella piccola somma mensile che aiutava i disabili ad arrivare a fine mese sembra un vero e proprio accanimento nei confronti di chi deve affrontare difficoltà già nella vita di tutti i giorni.
LEGGI ANCHE: DISABILITÀ E BAMBINI: COME AFFRONTARE L’ARGOMENTO IN MANIERA EFFICACE