Ecco chi perderebbe i benefici del reddito di cittadinanza con l’entrata in vigore dell’ultima riforma del Governo Draghi.
Nella manovra approvata qualche giorno fa dal Governo Draghi ci sono alcune novità che riguardano le politiche attive del lavoro. A subire un restayling completo è il reddito di cittadinanza.
Il provvedimento era stato introdotto dal Movimento 5 Stelle e dovrebbe essere di supporto alle fasce più povere della popolazione. Misura importante, ma che nel corso degli anni è stata al centro di numerose polemiche che riguardano l’accompagnamento all’impiego.
Reddito di cittadinanza: ecco i nuovi requisiti
Ci saranno diverse novità che riguardano il reddito di cittadinanza da chi potrà chiederlo e come farlo per permettere controlli più approfonditi. Infatti, sarà sempre l’Inps a controllare i dati del richiedente (anagrafici, di residenza e casellario giudiziale), ma verranno fatti prima di accettare la domanda.
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Le altre novità sono:
- allargato l’elenco dei reati;
- subito si compila la Did (Dichiarazione immediata di disponibilità al lavoro);
- i Comuni dovranno organizzare obbligatoriamente i progetti utili alla collettività per i soggetti che percepiscono il sostegno e sono occupabili
- prima offerta congrua di lavoro passerà dai 100 km agli 80 km;
- seconda offerta di lavoro sarà valida in tutta l’Italia:
- andrà bene anche il part time, ma non inferiore al 60% dell’orario dell’ultimo contratto.
Saranno introdotte anche delle sanzioni per chi non si presenterà alla chiamata del centro per l’impiego. In caso di assenza senza giusta causa ci sarà lo stop del sostegno. Potranno essere rifiutate solo due offerte di lavoro, ma dopo il primo rifiuto scatta un taglio di 5 euro al mese con il limite di 300 euro.
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Con queste nuove regole il Governo cerca di diminuire il numero di persone che hanno chiesto il reddito. E’ stato stimato che 2021 circa 3.8 milioni di beneficiari hanno preso il sussidio. L’assegno medio per famiglia è di 578 euro al mese per 18 mesi rinnovabili dopo una pausa di un mese.