Ecco quanti giorni di convalescenza dovremmo fare dopo aver avuto una febbre per evitare le ricadute che possono essere peggio della malattia.
La convalescenza dopo la febbre deve essere fatta e rispettata. Inutile tornare alla vita quotidiana, scuola, lavoro e così via, se ancora non ci sentiamo in forma. Che sia stata virale o batterica la febbre ha buttato giù le nostre difese immunitarie e fino a quando non aumenteranno possiamo essere soggetti alle spiacevoli ricadute.
Ricadute che alcune volte possono essere peggio della malattia stessa e che allungano notevolmente i tempi di guarigione.
Febbre: ecco cosa fare durante il periodo di convalescenza
Quando possiamo tornare a fare la nostra vita normale dopo un episodio febbrile? E’ una domanda che molte persone si pongono soprattutto i genitori di bambini piccoli che frequentano il nido o la scuola materna.
Bisogna aspettare il periodo di convalescenza, cioè quell’arco di tempo che va da quando i sintomi, come raffreddore e tosse, tendono a regredire, fino alla completa guarigione.
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In questo periodo si è molto deboli, il sistema immunitario è ancora instabile e siamo più vulnerabili. La debolezza del sistema immunitario è causata anche dall’assunzione di antibiotici che vanno ad alterare la composizione della flora batterica intestinale.
Il periodo di convalescenza, per evitare le ricadute, dovrebbe durare almeno cinque giorni. I primi due giorni dovremmo continuare a stare a riposo a casa, lo stesso vale anche per i bambini. In questi giorni se si torna ad essere vitali, diminuiscono i sintomi residui della malattia e aumenta l’appetito possiamo pensare si uscire nei successivi tre giorni. Uscire significa fare una passeggiata quando non fa troppo freddo se siamo in inverno per vedere come il nostro corpo reagisce monitorando sempre i sintomi.
Dopo i 5 giorni possiamo tornare alla nostra vita normale avendo la tranquillità di non ammalarci nel giro di pochi giorni o di portare con noi i sintomi dell’influenza per molto tempo.
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Per velocizzare il processo di guarigione possiamo anche aiutarci con l’alimentazione oltre a seguire le indicazioni del nostro medico di fiducia. Scegliamo alimenti che aiutino a ricostruire la flora batterica come lo yogurt e quelli che sono fonte di vitamina C come la frutta fresca. La vitamina C è un potente antiossidante ed è perfetta per contrastare l’azione dei radicali liberi.