Ecco come poter capire se soffriamo di osteoporosi senza dover ricorrere alla MOC.
L’osteoporosi è la cosiddetta “malattia delle ossa fragili”. Chi ne soffre ha un apparato scheletrico debole e che si frattura spesso e volentieri.
Si tratta di una condizione medica abbastanza grave che aumenta con l’età, ma che può derivare anche da eventi che vanno ad influenzare negativamente il metabolismo osseo.
Osteoporosi controllare il campanello di allarme
Oltre a prevenire l’osteoporosi è importante anche accorgerci di quei segnali che vanno ad indicare un campanello di allarme. In questo modo possiamo diagnosticare precocemente la malattia e le cure saranno più efficaci e permettendo una migliore qualità di vita del paziente.
Si tratta di una malattia silente in quanto non presenta sintomi specifica e questo la porta ad essere molto pericolosa. La densità ossea si perde negli anni lentamente e di per se non causa particolari dolori.
LEGGI ANCHE: Osteoporosi i rimedi che non conoscete, ecco quali sono
Ci possono essere però dei segnali da tenere sotto controllo, eccone alcuni:
- mal di schiena;
- postura incurvata;
- perdita d’altezza;
- perdita di un dente;
- fratture ossee che possono avvenire anche a seguito di cadute molto banali. Le zone più soggette a fratture sono il polso, il femore o la colonna vertebrale.
La Dottoressa Maria Luisa Brandi, presidente della Fondazione Firmo per le Malattie delle Ossa, ha affermato: “Il dolore osseo da osteoporosi è largamente trascurato e sotto trattato, a parte i casi di frattura di femore o della spalla che ricevono sempre una terapia fin dall’arrivo in Pronto soccorso. Spesso poi è confuso con il dolore articolare cartilagineo, il primo a cui si pensa; invece oltre alla cartilagine c’è anche l’osso, che può indebolirsi e fratturarsi dando un dolore acuto e intenso, lancinante, molto tipico. Molti pazienti lo definiscono come una scossa elettrica“.
LEGGI ANCHE: Osteoporosi, come trattarla con l’alimentazione: i cibi vietati
In conclusione bisogna fare molta attenzione a questi sintomi e di non sottovalutare i controlli periodici soprattutto per le donne che hanno superato i 50 anni e sono entrate in menopausa.