Se si vuole diventare insegnante bisogna conoscere quanto si andrà a guadagnare. Ecco i dati italiani ed esteri.
Fare l’insegnante non è un lavoro facile, ma è anche molto affascinante e per questo sono tanti i giovani che lo scelgono. Può essere un percorso pieno di ostacoli: classi sovraffollate, formalità da sbrigare, burocrazia soffocante, studenti indifferenti e stipendi inadeguati. Per esserlo bisogna aver conseguito la laurea ed essere abilitati all’insegnamento.
Ci sono tanti motivi per scegliere l’insegnamento, uno più bello e nobile dell’altro. Il primo è forse anche quello più importante è di sicuro quello di amare i bambini, la voglia di trasmettere il proprio sapere e così via.
Diventare insegnante: ecco quanto si guadagna
Se abbiamo deciso di intraprendere questa strada dobbiamo anche essere a conoscenza di quanto andremo a guadagnare. Certo ci sarà la soddisfazione di vedere i nostri studenti crescere ed imparare grazie a noi, ma anche il alto economico è importante.
L’Eurydice ha pubblicato un rapporto dedicato agli stipendi e alle indennità degli insegnanti in Italia, ma non solo. Il rapporto “Teachers’ and School Heads’ Salaries and Allowances in Europe 2019/20” mostra la composizione e le differenze nelle retribuzioni degli insegnanti e dei capi di istituto di 38 sistemi educativi europei, sulla base dei dati raccolti congiuntamente dalle reti Eurydice e OCSE/NESLI.
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Il rapporto prende in esame gli stipendi di base degli insegnanti all’inizio della loro carriera e le loro prospettive di progressione di stipendio. Sono stati analizzate anche le differenze di stipendio a seconda dei diversi livelli di istruzione. In generale i docenti della scuola dell’infanzia tendono a guadagnare di meno mentre quelli della scuola secondaria superiore di più.
Gli stipendi in Europa variano molto; si va da un minimo di 5mila a 80mila euro lordi all’anno.
In quattro Paesi UE, Bulgaria, Ungheria, Polonia e Romania, lo stipendio di base degli insegnanti neoassunti è al di sotto dei 9mila euro annui. Anche gli insegnanti che lavora in Albania, Bosnia ed Erzegovina, Macedonia del Nord, Serbia e Turchia hanno stipendi molto bassi.
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Gli stipendi iniziali degli insegnanti italiani si collocano nel range tra 22mila e 29mila euro lordi annui. Insieme con i nostri docenti anche quelli francesi, portoghesi e maltesi.
Ancora più alti, ossia tra 30mila e 49mila euro, sono quelli degli insegnanti in Belgio, Irlanda, Spagna, Paesi Bassi, Austria, Finlandia, Svezia, Islanda e Norvegia.
Infine, stipendi superiori a 50mila euro si registrano in Danimarca, Germania, Lussemburgo, Svizzera e Liechtenstein, tutti paesi con un PIL pro capite alto.
Gli stipendi in Italia arrivano ad essere anche il 50% maggiori di quelli iniziali, ma solo dopo ben 35 anni di servizio.