Negli ultimi tempi i prezzi di pane, pasta e farina sono notevolmente levitati: ma vi siete chiesti cosa sta succedendo? Ecco la spiegazione del rincaro.
Negli ultimi tempi il costo della vita è davvero aumento: il prezzo del carburante è notevolmente lievitato e dopo il rincaro di luce e gas anche fare la spesa sta diventando davvero costoso.
Ad essere aumentati sono i prezzi del pane, della pasta, della farina e di tutti i loro derivati: un problema per chi aveva già poche risorse da destinare alla spesa alimentare. I farinacei, infatti, sono prodotti davvero indispensabili sulle nostre tavole.
Ma perchè c’è stato questo rincaro? Proviamo a fornirvi una completa spiegazione.
Pasta, pane e farina: ecco il perchè del rincaro
Dopo l’aumento dei prezzi dei servizi come gas e luce, sono aumentati anche alcuni beni di prima necessità come il pane, la pasta e, in generale, la farina. A determinare questo rincaro è stata la situazione delle materie prime.
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La crescita del costo della farina, infatti, è stata causata dall’aumento dei costi di traporto ad altri fattori legati alla poca disponibilità della materia prima. Vivendo un periodo di magra, alcuni Paesi hanno deciso di limitare le esportazioni e hanno dato atto all’avvio di numerosissime speculazioni.
L’allarme è stato lanciato proprio da Federconsumatori che l’ha definito davvero preoccupante e dovuto, principalmente, ai maggiori costi di produzione e trasporto.
Il confronto dei prezzi
Volendo attuare un confronto dei prezzi è possibile notare l’aumento di alcuni beni di prima necessità tra lo scorso marzo e il mese corrente. Si è registrato un innalzamento del +22% per il frumento e +79% per l’avena.
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I rincari, dunque, sono notevoli e hanno spaventato i consumatori che si sono ritrovati con prezzi al banco aumentati del +15% rispetto alla scorsa primavera. Ciò che più desta preoccupazione, tuttavia, è proprio quel +30% in più da pagare nel caso della farina e dei suoi derivati.
Si attendono, nei prossimi tempi le risposte dello Stato in merito atte a calmierare i prezzi per non rendere difficoltoso per i consumatori l’approvvigionamento di beni necessari alla sopravvivenza.