Sono molte le persone che ogni anno sono colpite da infarto. Per evitare di subirne gravissime conseguenze scopriamo come interpretare un dolore al petto in maniera tempestiva e identificare il rischio di infarto.
Può capitare di avvertire un dolore al petto e di non riuscire ad identificarlo. In questo articolo vi spiegheremo quali sono i fattori da considerare e come capire se si tratta di un possibile rischio di infarto o meno.
Rischio infarto: ecco come identificare prontamente i sintomi
In linea di massima, possiamo dire che quando si verifica un dolore al petto che dura più di una quindicina di minuti, è il caso di allarmarsi e di non sprecare tempo prezioso.
Oltre a questo, tra le caratteristiche tipiche dell’infarto ci sono un senso di costrizione come anche una sorta di peso in corrispondenza dello sterno.
Solitamente, si tratta di caratteristiche che emergono all’improvviso e che non sono dovute a motivi apparenti quale può essere uno sforzo fisico. Altri segnali sono:
- dolore alla base del collo;
- dolore al braccio sinistro;
- senso di angoscia;
- mancanza di respiro;
- malessere generale.
Per questa ragione quando si verificano questi sintomi e si protraggono per un tempo superiore di quindici minuti è indispensabile una valutazione da parte di figure esperte che siano in grado di escludere la presenza di una ischemia cardiaca o una sindrome coronarica acuta.
Proprio il tempo, infatti, rappresenta l’arma più efficace contro questo tipo di avvenimenti. Se si agisce con ritardo, infatti, non si possono raggiungere i medesimi risultati che si possono ottenere, invece, attraverso un intervento tempestivo.
Gli esperti consigliano di evitare di raggiungere il Pronto Soccorso con i propri mezzi quanto piuttosto di chiamare il 118 per richiedere il trasporto in ambulanza. Questo, infatti, assicurerà al paziente un di recarsi al più vicino Pronto Soccorso in condizioni di assoluta sicurezza.