Il Pap test è un esame di screening importantissimo da eseguire: ecco come funziona e qualche risposta alle domande più scomode!
La salute ginecologica della donna è importante ed è altrettanto importante la prevenzione: con degli esami specifici da eseguire periodicamente si riesce a scoprire alcune patologie in tempo e ad intervenire in modo celere ed efficace.
In particolare, il Pap test riesce ad identificare precocemente le lesioni tumorali al collo dell’utero: ma come funziona? Ecco la risposta alle domande più scomode in merito. Ricordate che eseguirlo periodicamente è davvero fondamentale.
Pap test: scopriamo insieme come funziona
Il Pap test consiste in un prelievo citologico di screening: esso riesce a riconoscere le cellule provenienti dalla cervice uterina che precedono l’insorgenza di un tumore o, addirittura, il tumore stesso già presente.
LEGGI ANCHE: Mioma uterino, anche detto fibroma: cosa nasconde veramente al nostro organismo
La sua esecuzione e diffusione ha ridotto notevolmente la diffusione del cancro al collo dell’utero: con questo esame, infatti, può essere fatta una diagnosi già nelle primissime fasi dell’insorgenza cancerosa.
Esso può essere eseguito durante una normalissima visita ginecologica e, inserito lo speculum, con la spatola di Ayre viene prelevato un piccolissimo campione di cellule del collo dell’utero. Con il cytobrush endocervicale, invece, si prelevano delle cellule dal canale uterino.
Quando farlo e ogni quanto ripeterlo
Il primo Pap test è consigliabile a due anni dal primo rapporto sessuale e, dai 25 anni in poi, andrà ripetuto almeno ogni 3 anni. Andrà poi ripetuto fino al compimento dei 65 anni d’età.
LEGGI ANCHE: Papilloma virus e tumori: un problema anche maschile
Come già detto, la sua frequenza deve essere di ogni tre anni, ma con screening più frequenti in caso vengano segnalate delle anomalie.
Come interpretare i risultati
Premettendo che tale esame non è nè invasivo, nè doloroso e non comporta nemmeno abrasioni, vediamo ora come interpretarne i risultati. Un Pap test negativo evidenzia che il collo dell’utero non ha cellule intraepiteliali o neoplastiche.
Un Pap test positivo, invece, presenta tre gradi diversi di gravità: essi vanno dalla possibilità di sviluppare un futuro carcinoma all’attuale presenza di esso.