Ecco la nuova misura che potrebbe entrare in vigore tra poco e che riguarda l’assegno unico per i figli. Vediamo le ultime novità.
Nella nuova misura ci saranno aumenti per le famiglie numerose, per le mamme sotto i 21 anni, per i figli disabili ed altre novità.
Per il momento il decreto è in bozza e sta arrivando al Consiglio dei Ministri per essere approvato. Ecco di cosa si tratta e cosa cambierà.
Assegno unico per figli: le novità
Lo schema di base dell’Assegno Unico universale contenuto nella bozza del decreto attuativo in arrivo in Cdm prevede un assegno mensile fino a 175 euro. Cifra che scenderà ad 85 euro per i figli maggiorenni dai 18 ai 21 anni.
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L’assegno verrà riconosciuto “per ogni figlio minorenne a carico” e per i nuovi nati “a partire dal settimo mese di gravidanza”. Per i figli con disabilità non ci saranno limiti di età.
Per fare domanda bisognerà rivolgersi all’Insp e potrà essere presentata da un genitore, da un tutore o anche dai figli stessi una volta che sono diventati maggiorenni incassando direttamente l’assegno. La domanda è obbligatoria e può essere inoltrata tramite il portale web, entrando nell’area del sito con Spid, Carta di identità elettronica (Cie) o Carta Nazionale dei Servizi (Cns) e pin
Per vedersi riconosciuto l’assegno anche dopo i 18 anni il figlio maggiorenne deve:
- frequentare “un corso di formazione scolastica o professionale o un corso di laurea”;
- svolgere “un tirocinio” o avere un lavoro con reddito complessivo “inferiore a 8.000 euro annui”;
- essere “registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro”;
- svolgere “il servizio civile universale”.
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I 175 euro andranno a pieno a chi ha un Isee fino ai 15mila euro, mentre sopra i 15mila euro si arriva a
L’importo pieno andrà a chi ha Isee fino a 15mila euro, oltre i 15mila euro l’assegno cala progressivamente. Si arriverà a minimo 50 euro o 25 euro per i maggiorenni per Isee oltre 40mila euro o per chi non lo presenta. Sono poi previste maggiorazioni in base al numero di figli e alla presenza di disabili, al reddito e al lavoro di entrambi i genitori.