Di abbracci ce ne sono diversi tipi, qual è quello giusto secondo gli scienziati. Le informazioni utili.
Gli abbracci fanno bene alla salute, allontanano lo stress e migliorano l’umore grazie alla produzione di endorfine e ossitocina che stimolano. Non tutti gli abbracci sono uguali, però, e non tutti hanno lo stesso effetto sulla nostra psiche.
Gli abbracci, infatti, possono essere di tanti tipi: più distaccati e formali, amichevoli, di incoraggiamento, affettuosi, teneri, familiari e passionali. Di tutto e di più. La differenza dipende dalla vicinanza tra le persone, dall’ampiezza dell’abbraccio, dalla durata e dalla stretta.
Un abbraccio con persone con cui abbiamo poca confidenza sarà rapido, appena accennato, senza avvicinarci troppo e soprattutto senza stringere. Uno con l’amica o l’amico del cuore sarà più ravvicinato, caldo e stretto. Così come con i familiari. L’abbraccio con i nonni quello più tenero. Con il partner ancora più fisico e passionale.
Ma esiste l’abbraccio perfetto? O almeno quello corretto? A questa domande hanno risposto alcuni scienziati. Ecco cosa bisogna sapere.
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Tra i tanti abbracci che possiamo scambiarci con il partner, i familiari, gli amici e anche i conoscenti, ce n’è uno particolarmente indicato in tutte le occasioni, perché vi permette di essere amichevoli e anche affettuosi ma senza invadere l’intimità dell’altra persona, evitando imbarazzi. La risposta arriva dalla scienza.
Secondo uno studio dei ricercatori della University of London, l’abbraccio perfetto è quello che viene dato con un braccio appoggiato sulla spalla e l’altro sotto il braccio della persona che lo riceve e che dura un minino di 5 e un massimo di 10 secondi. In questo modo è possibile abbracciare una persona in modo abbastanza ampio ma senza essere invadenti.
Lo studio è stato condotto su circa 150 studenti per esaminare le emozioni suscitate dall’abbraccio e in che modo sono influenzate dalla presa e dalla durata. Più l’abbraccio è stretto e ravvicinato e più darà emozioni di affetto, tenerezza e amore. Un fattore decisivo, tuttavia, è anche la durata.
I ricercatori, infatti, hanno scoperto che un abbraccio fugace, della durata di appena un secondo, non è in grado di dare emozioni. Praticamente è come non darlo. Per provare delle emozioni, l’abbraccio deve durare almeno 5 secondi. L’abbraccio che dura più a lungo, fino a 10 secondi, dà più emozioni e una maggiore sensazione di piacevolezza.
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