Ecco cosa sono le castagne matte. Tutti i consigli per individuarle ed il perché non bisogna mangiarle anche se è facile trovarle.
Le castagne sono il frutto tipico dell’autunno. Sono disponibili per pochi mesi all’anno e per questo motivo sono anche molto ambite.
Tutti i consigli per riconoscere le castagne buone da quelle matte, un alimento non commestibile che causa intossicazione e che non dobbiamo consumare assolutamente.
Le castagne matte o chiamate anche selvatiche o false sono i semi dell’ippocastano che sono molto simili a quelli del castagno, ma sono pericolosi.
Queste castagne si differenziano dalle altra castagne per diversi aspetti che sono facilmente riconoscibili. Forse vi sarà capitato, a me si, di fare una passeggiata la centro di un paesino e di trovare per terra delle castagne grandi e lucide. La voglia di raccoglierle è tanta, sono belle, grandi e soprattutto gratis, ma non dobbiamo farlo.
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Non sono commestibili e quindi andiamo incontro ad intossicazioni alimentari anche gravi come lesioni intestinali e renali. La loro non commestibilità è data dalla presenza di alcune sostanze che causano vomito e diarrea chiamata saponine.
Le classiche castagne che tanto amiamo crescono e vengono raccolte sugli alberi di castagno che si trovano nei boschi ad un’altitudine che varia tra i 300 ed i 1000 metri. Nei ricci ci sono dalle due alle tre castagne e questi sono di colore verde per poi diventare marrone quando sono mature. Inoltre è pieno di aculei e le foglie del castagno sono singole, piccole e seghettate.
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Al contrario gli ippocastani crescono anche in pianura e si trovano facilmente nei parchi o nelle strade cittadine. Il loro unico scopo è quello di fare ombra essendo grandi ed anche molto belli da vedere. Le castagne sono grandi, lucide ed il riccio è di colore verde acceso, ha poche spine grandi e ne contiene una sola.
Inoltre, se proprio non ci siamo resi conto della differenza quando le andiamo a bollire l’acqua emanerà un cattivo odore che ci farà sorgere il dubbio.
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