Avere problemi di memoria è normale dopo una certa età o nei periodi di maggiore stress: secondo uno studio questo sport vi aiuterà a farla tornare.
A tutti è capitato di essere smemorati: il cellulare lasciato a casa, le introvabili chiavi della macchina o quegli orecchini che abbiamo tolto ma non ricordiamo dove. A causa dell’età o di un periodo particolarmente stressante la nostra memoria può giocare brutti scherzi e venire meno.
Per aiutarla esistono numerose soluzioni e, una di queste, è proprio lo sport. Secondo uno studio, infatti, un particolare tipo di attività sportiva riesce a favorire la conservazione della memoria.
Scopriamo insieme di cosa si tratta!
Problemi di memoria: uno sport ci aiuta
Secondo una ricerca presentata qualche tempo fa alla conferenza della Divisione di Psicologia dello sport e dell’esercizio della British Psychological Society a Cardiff dal dottor David Marchant della Edge Hill University nel Regno Unito, lo sport è un ottimo mezzo per aiutare la mente e la memoria.
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La ricerca svolta dal dottor Marchant consisteva nel raggruppare un campione di individui ai quali era sottoposto un elenco di 30 parole da dover imparare. Tali parole gli sarebbero state chieste, poi, prima e dopo una sessione di cyclette a intensità moderata.
I risultati hanno evidenziato che fare esercizio fisico aerobico prima di apprendere qualcosa garantisce risultati migliori e aiuta la memoria a breve termine.
Il motivo per il quale avviene questo fenomeno
Uno studio del 2019 ha confermato quanto scoperto dagli scienziati inglesi e ha fornito qualche spiegazione in più sul perchè di tale fenomeno. I ricercatori americani dell’Università del Maryland, infatti, sono arrivati ad una nuova scoperta in materia.
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Secondo questi studiosi, infatti, anche un solo allenamento a moderata intensità riesce ad avere degli effetti sul nostro cervello. In particolare, può cambiarne immediatamente il funzionamento e il modo in cui riusciamo a ricordare informazioni elementari come gli elenchi di nomi .
Il sospetto che attanaglia gli scienziati e che non è ancora stato confermato, al momento, è che tali picchi di attività cerebrale dopo soli 30 minuti di cyclette siano dovuti ad un’ondata di neurotrasmettitori e sostanze biochimiche.