Innanzitutto, quello che bisogna verificare è la presenza di infiltrazioni d’acqua dalle pareti attraverso piccole crepe spesso impercettibili e a cui non diamo particolare peso. Questo succede specialmente quando il clima è più umido, poiché l’acqua tende a spostarsi dagli spazi caldi verso quelli più freddi e asciutti.
Questo fenomeno delle infiltrazioni può farsi importante e capillare, quando esiste alla base un problema di costruzione dell’edificio. Come ad esempio nel caso delle comuni pareti in cartongesso, che se in costante contatto con l’acqua possono permettere all’umidità di penetrare nei muri fino a un’altezza di 1,5 metri.
Anche una perdita d’acqua in casa rende l’umidità un effetto costante in casa. Ciò accade, ad esempio, quando perde un rubinetto, oppure alcuni elettrodomestici cominciano a non funzionare bene, come la lavatrice o la lavastoviglie. In questi casi possono far accumulare l’umidità con conseguenze stagnazione e formazione di muffa.
LEGGI ANCHE >>> Perdite d’acqua dal termosifone: come intervenire per risolvere il problema
La temperatura in casa può condizionare il tasso di umidità. Infatti, in una situazione di scarsa aerazione avviene la formazione di condensa sotto forma di piccole gocce d’acqua su muri e finestre.
La normale conduzione della vita familiare certamente condiziona la formazione del fenomeno in casa. Ad esempio, un nucleo composto da 3 persone produce in media 12 litri di vapore al giorno. Tante piccole attività come farsi una doccia, un bagno, lavare, cucinare, pulire, stendere i panni in casa, possono provocare un accumulo eccessivo di umido nell’abitazione.