Questo tipo di vaccino è quello utilizzato in quasi tutti i Paesi al mondo, ma è in arrivo una nuova tecnologia completamente diversa che sembra assicurare effetti dannosi e costi contenuti, tanto da essere papabile per aumentare il numero di vaccinazioni anche nei Paesi meno sviluppati. Si tratta dei vaccini proteici, già usati per proteggere da epatite, herpes zoster e altre infezioni virali. Ma come funzionano?
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Nuovi vaccini: come funzionano e differenze
I vaccini proteici, anche se ancora poco diffusi, hanno già ottenuto risultati positivi nei primi stadi della sperimentazione clinica, facendo ben sperare gli studiosi per un loro futuro impiego su larga scala nel mondo, specialmente nei Paesi più poveri. Dalle prime rilevazioni, infatti, hanno dimostrato di proteggere dal virus e di produrre meno effetti collaterali rispetto agli altri.
I vaccini proteici funzionano diversamente dalle altre tecnologie: per stimolare la risposta immunitaria forniscono alle cellule proteine e coadiuvanti al posto di un frammento di codice genetico.
Secondo i dati disponibili, questo vaccino sarà presto disponibile dopo mesi di ricerca e di ritardi nella produzione ed è pronto per essere sottoposto al controllo e alle autorizzazioni degli enti regolatori dei farmaci negli Stati Uniti. Il via libero al suo utilizzo potrebbe aprire nuove prospettive nel mondo, specialmente in quei Paesi a basso reddito dove finora è stato vaccinato solo il 6% della popolazione.
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