Salute e Benessere

Fegato ingrossato, come riconoscere i primi campanelli di allarme

Il fegato ingrossato è una patologia che può essere causata da malattie preesistenti e può avere conseguenze anche gravi sulla salute. Come riconoscere i primi campanelli di allarme dell’epatomegalia?

Fegato ingrossato

Il fegato è un organo posto nella parte superiore destra dell’addome ed è fondamentale per il corretto funzionamento del nostro organismo. Esso, infatti, metabolizza gli ormoni, produce il colesterolo e la bile, è indispensabile per la digestione dei grassi e il metabolismo dell’emoglobina, metabolizza e inattiva le scorie intestinali che derivano dalla dal processo digestivo, è una riserva di glucosio disponibile all’esigenza.

Quando quest’organo si ammala va incontro a malattie gravi come la cirrosi e l’ipertensione portale. L’epatomegalia, in genere, è il segnale che qualcosa non funziona come dovrebbe e potrebbe essere insorta una patologia che comporta il fenomeno del fegato grasso. Da cosa dipende e quali sono i sintomi?

Fegato grasso: come riconoscerlo

I sintomi del fegato grasso

Il fenomeno del fegato grasso può dipendere da tre tipi di patologie che ne compromettono la funzionalità: epatopatie come la steatosi epatica, ossia l’accumulo di grasso nelle cellule del fegato; lo scompenso cardiaco e le ostruzioni al flusso ematico; le neoplasie.

I maggiori fattori di rischio possono essere: l’assunzione eccessiva di alcol, ma anche di farmaci, vitamine, integratori e fitoalimenti, ossia rimedi erboristici, che sovraccaricano il fegato e ne compromettono le funzionalità; le infezioni virali, batteriche o parassitarie; le epatiti virali A, B e C, i disturbi dell’alimentazione, come obesità e sovrappeso.

I sintomi dell’epatomegalia possono essere una sensazione di pienezza o di malessere addominale, ma anche qualcosa di più grave come: forte dolore addominale; stanchezza e spossatezza; nausea e vomito; distensione addominale; diarrea, stipsi e feci di colore molto chiaro; colestasi ossia l’ostruzione del flusso della bile dei dotti biliari; ittero; prurito; urine scure; emorragie gastro-esofagee date dalla cirrosi e dall’ipertensione portale; ascite; insufficienza epatica.

Per rimediare a questa condizione di epatomegalia, il trattamento si rivolge alla causa scatenante il malfunzionamento dell’organo e richiede una cura specifica dettata da uno specialista del settore. In genere è bene rivolgersi a più medici come nutrizionisti, gastroenterologi, oncologici, endoscopisti e chirurghi.

LEGGI ANCHE >>> Cancro e grassi saturi alimentari: potrebbero incentivare la formazione di metastasi, gli studi

Piera Feduzi

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