Finalmente una buona notizia in arrivo per i titolari di partite Iva: ecco l’importante taglio di 800 euro sulle spese. Scopriamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
Anche per i detentori di partita Iva sono in arrivo interessanti novità per l’anno venturo: il Senato sta per approvare un emendamento che estenderebbe anche ai lavoratori autonomi alcuni interessanti benefici riservati solo a lavoratori dipendenti e pensionati.
La riforma dell’Irpef, con l’abbassamento delle aliquote, infatti, potrebbe permettere anche a loro un grande risparmio regalando loro quasi 810 euro in più all’anno sul taglio delle tasse. Ecco tutto quello che c’è da sapere in merito.
Partite Iva, finalmente un taglio: ecco quanto risparmieranno
La riforma delle quattro aliquote Irpef porterà un sicuro risparmio anche ai lavoratori autonomi che pagano l’Irpef: tale taglio rimpinguerà le tasche di questi individui da un minimo di 62 euro annui a un massimo di 810 euro.
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Altro cambiamento in programma, secondo quanto riportato da “Il Sole 24ore”, riguarderebbe l’Irap. In Italia sono più di 995mila gli individui che pagano questa imposta che ammonta ad una media di 1360 euro annui.
Per i lavoratori autonomi, dunque, il risparmio è sempre inferiore rispetto a quanto preventivato dai tagli rivolti a pensionati e lavoratori dipendenti. A loro sono riservate meno detrazioni e non possono avere la possibilità di usufruire del cosiddetto “bonus Renzi”. Inoltre, anche la distribuzione degli sconti sull’Irpef è diversa.
Come funziona questo sistema di detrazioni
Il sistema di detrazioni preventivato per i lavoratori autonomi ha un funzionamento diverso rispetto a quanto accade con i lavoratori dipendenti. Sono, infatti, presenti quattro scaglioni: il risparmio è minore per guadagni più alti e, al contrario, maggiore per guadagni più bassi.
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Nessuna agevolazione, infine, è prevista per coloro che guadagnano più di 55mila euro all’anno. Queste quattro aliquote, di cui le forze politiche hanno ampiamente discusso, sono:
- Il 23% per redditi fino ai 15 mila euro annui;
- Il 25% per i redditi compresi tra i 15mila e i 34mila euro annui;
- Il 34% per i redditi fino ai 55mila euro annui.
Infine, le partite Iva più piccole dovrebbero essere totalmente esentate dal pagamento.