Si avvicinano le festività natalizie e bisogna già pensare al menù per il cenone della Vigilia. Da nord a sud dell’Italia è tipico consumare il pesce, anche se lo riteniamo il lusso di una sola sera a causa del costo. Ecco come risparmiare per non farsi mancare questo cibo prelibato sulla tavola.
Con il Natale alle porte è facile pensare a un bel cenone della Vigilia ricco di pietanze raffinate a base di pesce. Anche se crediamo che questo alimento sia piuttosto caro, il lusso che possiamo concederci per le occasioni speciali, dobbiamo tenere a mente che non è più dispendioso della carne e che esistono alcuni modi per risparmiare senza rinunciare a mangiarlo.
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Innanzitutto, per non spendere una fortuna e mangiare un buon prodotto, scegliere pesci tipici del territorio e di stagione. Ebbene sì, anche i pesci come la frutta e la verdura variano a seconda del periodo dell’anno. L’importante è saperlo e conoscere quando è possibile trovare determinate specie. Rispettare la stagionalità vuol dire rispettare anche il ciclo riproduttivo dell’animale ed evitare di depauperare le acque. Vuol dire ripudiare i pesci provenienti dagli allevamenti intensivi che sono inquinanti e la cui qualità non è minimamente paragonabile ai prodotti freschi pescati in natura (anche a causa dei mangimi che spesso contengono antibiotici).
Inoltre, cercare specie di pesci meno blasonati che costano di meno sul banco, poiché ingiustamente considerati di qualità inferiore. Anzi, spesso forniscono un apporto nutritivo superiore come accade allo sgombro. Oltre a questo, gli altri pesci poveri da privilegiare assolutamente sono l’aguglia, il sugarello, la palamita, lo zerro, la lampuga che in genere non costano più di 8 euro al chilogrammo.
Un altro metodo efficace per risparmiare è imparare a utilizzare tutto del pesce, anche gli scarti, e non buttare via niente. Infatti, con la testa, le lische e la pelle è possibile preparare un ottimo brodo ricco di fosforo e di sostanza. La testa può essere usata anche per cucinare un sugo con cui condire un piatto di pasta.
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