Chi si trova a Roma dovrebbe fare molta attenzione a bere l’acqua dalle fontanelle sparse per la città: ecco per quale motivo e il rischio che si corre.
A Roma bere la cosiddetta “acqua del Sindaco” è un abitudine abbastanza diffusa: sono tantissimi i turisti e i residenti che riempiono borracce e bottigliette direttamente dalle centinaia di fontanelle sparse per tutto il territorio. Tuttavia, coloro che sono abituati a compiere questo gesto dovrebbero fare molta attenzione.
Bevendo l’acqua del rubinetto di alcune Municipalità si può incorrere in un rischio davvero molto grave per la salute. Ecco nel dettaglio di cosa si tratta e a cosa stare attenti.
Bere l’acqua del rubinetto è un azione che in molti fanno e a cui danno poco peso. Un’acqua potabile è, senza dubbio alcuno, un’acqua che non fa male e che non arreca danno alla nostra salute.
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Coloro che, però, compiono questo gesto dovrebbero fare molta più attenzione e ponderare meglio la propria scelta, soprattutto quando da una delle città più famose al mondo arrivano alcune notizie. La città di Roma, infatti, è conosciuta anche per la presenza dei “nasoni”, le fontanelle sparse su tutto il territorio e che rinfrescano turisti e residenti.
Ecco nel dettaglio cosa è accaduto nella Capitale: se vi trovate da quelle parti cercate di fare molta attenzione!
A breve, nella città di Roma il neo-eletto sindaco Gualtieri potrebbe prorogare il divieto di bere l’acqua dal rubinetto da ben 61 utenze sparse nel territorio e Roma e, in particolare, nella XV Municipalità. Alla base di questa decisione c’è una scoperta davvero allarmante.
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E’ stata riscontrata nuovamente la presenza di arsenico nell’acqua che proviene dall’acquedotto di Malborghetto. Questo problema era già sorto in passato durante l’amministrazione di Marino ed è arrivato fino ad oggi.
Il problema potrebbe essere risolvibile con una semplice bonifica di tutto l’impianto: tuttavia, ciò costerebbe caro alle tasse del Comune. Si prevedono, infatti, spese per circa un milione e 711 mila euro.
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