E’ nota come sindrome di Stendhal, o sindrome di Firenze, e deve il suo nome al noto scrittore francese che amava l’Italia e le sue opere d’arte. Ma in cosa consiste e quali sono i suoi sintomi?
Marie-Henri Beyle, meglio noto come Stendhal, era un celebre scrittore francese che amava viaggiare in Italia alla scoperta delle sue bellezze. Era affascinato soprattutto da Firenze, città in cui ha manifestato più volte i sintomi della sindrome che ha preso il suo nome.
La sindrome di Stendhal altro non è che una reazione forte alla vista di un’opera d’arte, tale da scatenare un’affezione psicosomatica con essa specialmente se ci si trova in spazi chiusi e limitati come quelli di un museo. I primi sintomi dello scrittore avvennero alla presenza delle opere di Caravaggio e Michelangelo: raccontò che durante una visita alla Basilica di Santa Croce a Firenze fu colto da una crisi per la quale fu costretto a uscire, per la sensazione vertiginosa causata dalla vista di quella arte. Ma quali sono i sintomi?
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Una psichiatra italiana, tale Graziella Margherini, dell’ospedale di Firenze fece ricerche su circa 100 casi negli anni ’70. La dottoressa descrisse la sindrome di Stendhal come un “malessere del viaggiatore di fronte alla grandezza dell’arte“. La ricercatrice notò che erano molti i turisti che, dopo aver fatto visita agli Uffizi, si recavano all’ospedale avvertendo dei malori che scaturivano nel corso dell’osservazione delle opere d’arte.
Secondo la dottoressa “l’analisi della sindrome di Stendhal ha messo in evidenza le complesse interazioni psicosomatiche che possono attivarsi in alcuni individui. La Bellezza e l’opera d’arte sono in grado di colpire gli stati profondi della mente del fruitore“.
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