Ecco cosa sta succedendo e cosa succederà nei prossimi mesi dopo la diffusione nel nostro Paese della variante Omicron.
Quando sono iniziati i primi casi di Covid-19 si parlava di un’epidemia, poi l’Oms data la diffusione della malattia ha dichiarato una pandemia mondiale.
Pandemia con la quale stiamo ancora tutt’oggi combattendo tra vaccini, mascherine e tamponi vari. Adesso, a distanza di quasi due anni dai primi casi scoperti in Cina, si potrebbe parlare di un’endemia, ma sarà meglio o peggio; scopriamolo.
Cosa significa endemia: il parere degli esperti
Questo “nuovo” termine è stato annunciato dal sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. Il quale durante una recente intervista ha dichiarato: “Abbiamo in circolazione la variante Omicron, andiamo verso la riduzione della quarantena per i vaccinati ma per gradi. Ossia con il passare dei giorni ci possono essere degli aggiustamenti a seconda delle situazione. Con Omicron stiamo andando verso l’endemia, quindi niente panico“.
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Per poi continuare ribadendo l’importanza dei vaccini: “Ci dobbiamo aspettare purtroppo che centinaia di migliaia di persone ogni settimana si prendono la variante Omicron, ma il peso sugli ospedali sarà inferiore rispetto all’anno scorso con meno contagi perché la popolazione è oltre i tre quarti vaccinata e richiamata. Il punto è che questa variante sembra essere meno aggressiva come ricoveri e terapie intensive occupate, lo si è visto anche negli altri paesi“.
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Con il termine endemia si va ad indicare un periodo costante sul territorio di una malattia che tende a presentarsi sporadicamente o a piccoli focolai e con una incidenza relativamente uniforme, in ciò differenziandosi dall’epidemia.
A differenza della pandemia che si manifesta in tutto il popolo e la malattia ha una rapida diffusione su territori molto vasti. Secondo l’Oms ci sarebbero sei step che conducono un agente patogeno a divenire pandemico: la discriminante sarebbe la presenza di focolai di infezione in due o più Paesi diversi da quello di origine