Salute e Benessere

Non tutti i tamponi rapidi sono uguali, alcuni sono precisi quasi quanto i molecolari: ecco cosa sapere

Sempre più comuni sono i tamponi rapidi eseguiti al posto di quelli molecolari, ma resta sempre il dubbio sulla loro reale efficacia. Ecco un nuovo tipo che può essere allo stesso tempo preciso e veloce. Come funziona?

Si definiscono “in fluorescenza” e tecnicamente sono tamponi rapidi che vengono svolti tramite un cotton fioc nella narice. Questo tipo di test utilizza un metodo diverso da quello antigenico e permette la stessa precisione del molecolare, ma è più veloce. Questa metodologia semi-quantitativa rileva in fluorescenza il virus e lo quantifica. Come funziona esattamente?

Tamponi rapidi

L’unità di misura del tampone in fluorescenza è il COI (in inglese Cut Off Index): se questa supera quota 10 allora il risultato è positivo e non serve un molecolare di conferma. Questo tampone è stato validato dal Ministero della Salute e dagli studi effettuati dall’ospedale Spallanzani di Roma, che ha comparato i risultati ottenuti con questa metodologia a quelli dei molecolari, più sicuri ma anche più costosi. Ecco cosa dicono le ricerche.

Tamponi in fluorescenza precisi come molecolari, la ricerca

Tamponi in fluorescenza

Dalle ricerche dello Spallanzani è emerso che la percentuale di falsi positivi del fluorescente per valori superiori a 10 è bassissima, dell’1,8%. Dunque, si può considerare un modo ugualmente efficace ma più veloce ed economico per valutare i contagi.

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Sarà possibile effettuare questo tipo di test in alcune farmacie convenzionate e nei laboratori. Il suo costo resterà quello solito degli antigenici, ossia di 15 euro per tutti, mentre scende a 8 euro per i minori e le categorie a rischio.

La differenza sostanziale con il tampone antigenico comune sta nel metodo di ricerca del virus: questo, infatti, cerca le molecole prodotte dal virus nell’organismo, ossia gli antigeni. La sua precisione e affidabilità, dunque, dipende dalla carica virale presente nell’organismo, per questo il loro limite maggiore consiste nel fatto che possono identificare l’infezione solo se la carica virale è superiore a un milione per millilitro. Per questo, nel 50% dei casi da questi test può risultare un falso negativo ma anche un falso positivo.

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I test rapidi, comunque, restano l’arma migliore per valutare l’incidenza dei casi e scongiurarne l’aumento, specialmente nei contesti scolastici dove la tempestività è fondamentale e dove i costi non possono essere tanto elevati, data la mole di tamponi che vengono quotidianamente effettuati tra docenti, personale e alunni.

Piera Feduzi

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