Infezione da Coronavirus: se mi ammalo di Omicron non prendo la variante Delta? La risposta e i rischi di questa ipotesi. Tutte le informazioni utili.
Nelle ultime settimane abbiamo visto in Italia e nel mondo una vera e propria esplosione di infezioni da Coronavirus per effetto della variante Omicron, molto più contagiosa di tutte le varianti precedenti del virus Sars-CoV-2. Per fortuna, i suoi effetti sono molto meno gravi. Al boom di contagi, infatti, non è seguito il proporzionale aumento di ricoveri in ospedale e di decessi. Merito soprattutto della larga adesione della popolazione alla campagna vaccinale.
In generale, gli effetti della variante Omicron sono meno gravi rispetto alle precedenti varianti del Coronavirus e lo sono soprattutto per le persone con ciclo vaccinale completo. Chi ha ricevuto anche la terza dose di vaccino se contagiato da Omicron (perché il vaccino protegge solo in parte dal contagio) è spesso senza o con pochi sintomi. Al più prende una malattia simile a un brutto raffreddore o un’influenza.
Per via della sua elevata contagiosità, Omicron è destinata a soppiantare tutte le altre varianti del Coronavirus, che tuttavia ancora sono presenti, anche se in forma residuale, come la Delta (ex variante indiana) che è stata prevalente per molti mesi nel mondo, dall’estate 2021 circa. Anche questa è più contagiosa delle varianti che l’hanno preceduta e più letale per i non vaccinati.
Omicron, invece, che finora è la variante più contagiosa, è risultata molto meno letale per tutti, anche per i non vaccinati e praticamente un’influenza per i vaccinati. Anche se non va sottovalutata, perché non conosciamo ancora i suoi effetti a lungo termine.
Alcuni si sono chiesti se il contagio da variante Omicron dopo il completamento del ciclo vaccinale possa proteggere anche dalla variante Delta, più grave anche se ormai residuale. Ecco cosa hanno risposto gli esperti.
Diversi studi hanno dimostrato che la cosiddetta immunità ibrida, dovuta a vaccinazione e contagio da Coronavirus, rafforzi ancora di più il sistema immunitario, aumentando la protezione da ulteriori esposizioni al virus e anche da altre varianti.
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Gli studi su pazienti vaccinati e contagiati dal Coronavirus, a parità di condizioni (come sesso ed età), hanno dimostrato delle differenze notevoli tra variante Delta e Omicron. In caso di Omicron i ricoveri in ospedale erano nettamente inferiori così come i decessi.
Nello specifico, uno studio canadese su 8000 persone infettate da Delta e 6000 infettate da Omicron ha stabilito che Delta portava al ricovero in ospedale del 2,2% dei contagiati, mentre Omicron solo allo 0.3%. Mentre i morti di Delta erano lo 0,3% e quelli di Omicron zero.
Verrebbe quasi da pensare che l’infezione da Omicron dopo aver completato il ciclo vaccinale possa essere un bene, perché protegge da Delta. Si tratta, però, di una conclusione sbagliata. In primo luogo perché i primi studi si basano su numeri ancora contenuti, mentre sui grandi numeri anche i ricoveri da Omicron sono destinati ad aumentare, così come i decessi. In secondo luogo perché se gli effetti di questa variante sono al momento lievi, non conosciamo ancora quelli a lungo termine. Inoltre, non si conoscono ancora gli effetti di Omicron sul long Covid. Come sottolinea il prof. Francesco Broccolo in un’intervista all’HuffPost.
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Dunque, è sempre consigliabile mantenere il più possibile comportamenti prudenti. Il solo vaccino ancora non basta, è bene continuare ad osservare con scrupolo tutte le regole di prevenzione: mascherine nei luoghi chiusi e in caso di assembramenti, distanziamento e igiene delle mani.
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