A Carnevale ogni scherzo vale! Perché si celebra questa festa tanto attesa dai bambini? E perché si chiamano così il martedì e il giovedì grasso?
A partire da questo giorno, dunque, si comincia il digiuno forzato dopo il giorno dei massimi festeggiamenti del martedì grasso, che conclude allegramente una settimana intera di bagordi. Tradizione lega il Carnevale soprattutto ad alcune località italiane come Venezia, che in questa giornata festeggiava un’antica vittoria della Serenissima sul Patriarca Ulrico di Aquileia. Da allora vide l’usanza che ogni giovedì grasso macellai e fabbri devono tagliare la testa ai tori, che simboleggia fisicamente la rimozione di un ostacolo e il successo di un’impresa.
Anche in Toscana il giovedì grasso è noto per il Berlingaccio, che significa “leccare con insistenza”, quindi abbuffarsi: la tradizione vuole che si mangi il berlingozzo, dolce tipico a forma di ciambella.
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Carnevale è celebrato anche e soprattutto a tavola ovunque in Italia, dove a dominare la scena dei banconi delle pasticcerie sono i diversi dolci che prendono nomi un po’ diversi a seconda dei dialetti e delle località, come sfrappole, cenci o chiacchiere.
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