Tuo figlio piange, potrebbe avere degli spasmi, ecco come riconoscerli

Valentina

Salute e Benessere

Ecco perchè e cosa fare se il nostro bambino piange ed ha degli spasmi affettivi che non riesce a tenere sotto controllo.

Se vostro figlio ha degli improvvisi attacchi di pianto molto violenti e che poi si associano anche a piccoli svenimenti o mancanza di respiro è molto probabile che possa aver avuto uno spasmo affettivo.

Sono dei piccoli eventi che possono scatenarsi nei bambini fino ai due anni, ma che spesso vanno anche fino ai 4. Sono benigni, ma è sempre meglio consultare il pediatra soprattutto se sono molto frequenti e di lunga durata.

Ecco cosa fare e perchè nostro figlio piange e poi sviene

Ad innescare gli spasmi affettivi sono degli eventi che si verificano all’improvviso e che provocano nel bambino un senso di disagio e di sofferenza. Le cause sono diverse:

  • forte spavento come una ferita improvvisa anche se molto piccola, una caduta;
  • rabbia per un rifiuto;
  • dopo un rimprovero molto duro.

Ci sono poi due tipi di spasmi molto comuni nei bambini:

  • spasmi affettivi pallidi quando il bambino diventa pallido in volto e perde conoscenza. Il pianto non è eccessivo e questo succede soprattutto dopo una ferita. Il bambino non sa cosa fare e si fa prendere dal panico perdendo conoscenza per pochi secondi.
  • spasmi affettivi cianotici sono i più frequenti, il volto del piccolo diventa viola dopo aver pianto molto forte e gli manca il respiro.

Per fortuna l’evento in generale dura pochissimo, parliamo anche di una manciata di secondi. Alla fine il bambino si riprende, ma è importante rassicurarlo e coccolarlo snza dare troppa importanza all’evento. E’ molto importante che il genitori mantenga la calma; quando vediamo che il piccola inizia ad avere una sua crisi allora possiamo stenderlo alzando le gambe, soffiargli sul volto e cercare di distrarlo in tutti i modi possibili.

Come detto si tratta di eventi benigni che nel corso degli anni tendono a diminuire fino a scomparire del tutto.

Non esistono esami specifici da effettuare, ma sempre meglio chiedere al pediatra che potrà consigliarvi di effettuare un’analisi del sangue per controllare i livelli di ferro. Si va a valutare un’eventuale carenza di ferro perchè si tratta di un componente essenziale per il funzionamento di alcune molecole presenti a livello del sistema nervoso centrale. Oppure verrà effettuato un elettrocardiogramma per escludere problemi cardiaci.

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