Che cosa bisogna sapere sulla quarantena da contatto stretto, ecco perché a scuola è peggio.
Famiglie in preda a una crisi di nervi e scuole nel caos per le complicate regole sulle quarantene applicate agli studenti che sono stati a contatto stretto con un positivo in classe. A scuola, infatti, valgono regole diverse rispetto a quelle previste per i contatti stretti con positivi avvenuti fuori. Disparità che rasentano l’assurdo e che i genitori chiedono di cambiare, anche lanciando petizioni.
Nel frattempo, segreterie e presidenze delle scuole sono impegnate a gestire contagi e quarantene, sacrificando l’attività didattica. Una situazione molto complicata da gestire anche per il recente boom di contagi, soprattutto tra i più giovani.
Il problema è il vero e proprio rompicapo di regole che cambiano a seconda del grado delle scuole e a seconda dello stato di vaccinazione degli studenti. Cerchiamo di capire cosa sta succedendo e quali sono le soluzioni proposte.
Quarantena da contatto stretto: il paradosso a scuola
Nella scuola primaria (elementare), se vengono trovati due bambini positivi nella stessa classe, le regole prevedono che tutta la classe va in didattica a distanza (DAD) per 10 giorni e in quarantena per 10 giorni, con tampone (molecolare o antigenico) di uscita negativo. Se viene trovato un solo positivo, tutta la classe è sottoposta a tampone e se non risultano altri positivi i bambini potranno continuare a frequentare la scuola in presenza ma dovranno ripetere il tampone dopo 5 giorni. Non si fa differenza tra vaccinati e non vaccinati.
La campagna vaccinale dei bambini 5-11 anni è partita il 16 dicembre scorso e più di 200mila bambini hanno ricevuto anche la seconda dose. Mentre sono 727mila i vaccinati con prima dose.
I genitori dei bambini che hanno completato il ciclo vaccinale lamentano la disparità di trattamento dei figli rispetto agli adulti vaccinati. Con le nuove regole approvate dal governo a fine 2021, infatti, è stata cancellata la quarantena per le persone vaccinate con tre dosi o con due dosi da meno di 4 mesi (120 giorni) che entrano in contatto stretto con un positivo e non presentano sintomi. Queste persone sono soltanto obbligate all’auto-sorveglianza e ad indossare la mascherina Ffp2 per una settimana.
Scuole medie e superiori
Le regole cambiano, poi, per gli studenti della scuola secondaria di primo e secondo grado (medie e superiori). Anche in queste scuole, in caso di un solo positivo per classe non si interrompe la didattica in presenza, i ragazzi continuano a frequentare le lezioni ma devono indossare la mascherina Ffp2 per 10 giorni e devono osservare la misura sanitaria dell’auto-sorveglianza.
In caso di due positivi in classe, si applicano misure diverse a seconda dello stato vaccinale dei ragazzi.
- Se gli studenti hanno completato il ciclo vaccinale o sono guariti dal Covid da meno di 4 mesi (120 giorni) o hanno ricevuto la terza dose di vaccino continuano la didattica in presenza, indossando la mascherina Ffp2 e con l’auto-sorveglianza.
- Invece, gli studenti non vaccinati, vaccinati con una sola dose o che hanno concluso il ciclo vaccinale o sono guariti da più di 120 giorni, e non hanno ancora ricevuto la terza dose, vanno in didattica a distanza per 10 giorni e si applica nei loro confronti la quarantena di 10 giorni con test negativo di uscita.
Anche in quest’ultimo caso, tuttavia, si verifica una discriminazione rispetto al contatto stretto con un positivo fuori dalla scuola. Perché, secondo le nuove regole, le persone che hanno completato il ciclo vaccinale da più di 4 mesi e sono in attesa della terza dose possono stare in quarantena per soli 5 giorni, in assenza di sintomi, con tampone negativo in uscita.
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Quindi, se un adolescente vaccinato da oltre 120 giorni con due dosi entra in contatto stretto con due positivi a scuola dovrà stare in quarantena 10 giorni, se il contatto avviene fuori dalla scuola (es con due amici in pizzeria) dovrà stare in quarantena per soli 5 giorni, in assenza di sintomi.