I fattori di rischio che determinano la possibilità di soffrire di Long covid sono ben identificabili grazie agli studi che sono stati condotti al riguardo.
Ci sono molte persone che dopo essere stati contagiati dal virus lamentano, anche a distanza di settimane, alcuni sintomi.
Questa situazione piuttosto diffusa ha dato origine a ciò che viene definito Long covid che, molto spesso, può avere degli effetti davvero negativi sulla quotidianità e la qualità della vita. Scopriamo insieme quali sono i sintomi e i fattori di rischio che possono determinare un maggiore rischio di soffrirne.
Long covid: i sintomi e i fattori di rischio
In alcuni casi, il disturbo in esame può causare conseguenze davvero debilitanti che possono avere una durata di svariate settimane.
Uno studio pubblicato su Cell, di fatti, ha fatto emergere che una parte della popolazione colpita dal covid, compresa tra il 30 e il 69 per cento, ha presentato sintomi duraturi dopo aver contratto il virus.
A tal proposito, tra i sintomi più comuni possiamo dire che i dati raccolti hanno fatto emergere una prevalente difficoltà cognitiva. In particolare, i pazienti che hanno partecipato allo studio citato poc’anzi, hanno lamentato:
- affaticamento;
- debolezza muscolare;
- dolori alle articolazioni;
- difficoltà respiratorie;
- perdita di concentrazione;
- stato confusionale.
Oltre a questi disturbi legati alla sfera cognitiva, si sono registrati anche disturbi dell’apparato gastrointestinale, tosse e perdita dell’olfatto.
I ricercatori, tra l’altro, hanno evidenziato una serie di fattori che potrebbero causare un aumento del rischio di soffrire di long covid.
In particolare, è emerso che le persone affette da diabete mellito di tipo 2 sono più soggette a soffrire di long covid. Si tratta di una patologia che colpisce il 90 per cento dei pazienti della seconda o terza età. Oltre a questo, tra i fattori determinanti ci sono:
- asma;
- malattie gravi preesistenti;
- età avanzata.
Non solo, diversi studi hanno portato alal conclusione che se durante il periodo di positività si manifestano dei sintomi in particolare, la percentuale di soffrire del disturbo in esame è aumentata. Tra i sintomi ci sono:
- febbre;
- affaticamento;
- tosse;
- mancanza di respiro;
- disturbi gastrointestinali.
Ciò detto, è chiaro che il vaccino resta comunque l’arma migliore per evitare di contagiarsi e soprattutto di andare incontro a sintomi anche gravi della malattia.