Mente sana in copro sano, il mantra perfetto degli amanti dello sport e di atleti amatoriali che amano curare in ogni dettaglio il proprio corpo anche in campo fitness… ma attenzione, perché un dettaglio a fine allenamento potrebbe seriamente compromettere il lavoro fatto.
La pandemia da Covid-19 ha cambiato molte delle nostre abitudini quotidiane, come il modo di allenarsi sia durante la chiusura delle palestre che successivamente. Sempre più amati del fitness hanno dovuto imparare ad approcciarsi con video lezioni online, o più semplicemente affidandosi anche a personal trainer che potessero seguirli anche a distanza.
Nonostante il modo in cui sia cambiato in molti casi modi di prendersi cura di sé stessi in campo sportivo, c’è qualcosa che ogni sportivo deve tenere in mente… al fine di evitare un errore che potrebbe rivelarsi fatale.
Come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente, sono cambiate repentinamente le abitudini degli sportivi amatoriali che amano tenersi in mostra e, molti di loro, hanno preferito continuare con degli allenamenti casalinghi seguiti da un personal o in autonomia.
Qualsiasi sia la scelta messa in atto dagli sportivi amatoriali, c’è un qualcosa da tenere bene in mente e che riguarda la cura del proprio corpo prima e durante gli allenamenti.
Dunque, prima di avviare una sessione di sport (qualsiasi esso sia) e dopo aver concluso gli allenamenti bisogna sempre effettuare circa dieci minuti di stretching, che vi permetterà di riscaldare il muscolo ed evitare così microlesioni muscolari che, spesso, si manifestano in seguito e che spesso arrecano numerosi fastidi.
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A spiegare tutto nel dettaglio alla Gazzetta dello Sport è stato Daniel Maiorano, Laurea in Scienze Motorie, istruttore Federale FIN, che circa la funzione dello stretching e l’attività sportiva ha dichiarato: “Quando stimoli in maniera incisiva un muscolo all’improvviso senza averlo riscaldato per alcuni minuti prima, rischi di lacerarlo. Questa lesione dolorosa, che richiede un consulto medico, è di gravità variabile, che va dalla classica ‘contrattura’, alla ‘rottura’ con danno parziale delle fibre muscolari, allo strappo totale del muscolo e del suo tendine. Si verifica spesso in attività di accelerazione come il calcio, l’atletica leggera o che comportano grandi distacchi, come la ginnastica artistica”.
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Maiorano, successivamente, ha concluso spiegando: “Per limitare il rischio, da preferire lo stretching profondo, lontano dallo sforzo, poche ore dopo l’allenamento o addirittura il giorno dopo. In questo modo impareremo a tornare a uno stato meno contratto, ritroveremo elasticità, e si aumenterà la resistenza muscolare”.
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