Un importante studio scientifico condotto dal team di esperti della Southern University of Science and Technology di Shenzhen, pubblicato su Nature Microbiology, ha portato ad una interessante scoperta secondo cui i guariti da covid godono di più anticorpi.
Lo studio in questione ha rivelato che coloro che hanno contratto il virus, sono dotate di un maggior numero di anticorpi contro il virus, soprattutto se hanno sofferto della forma grave.
Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere in merito a questa interessante scoperta condotta da un team di ricercatori cinese.
Più anticorpi ai guariti da covid: ecco l’incredibile scoperta
Sono in molti a chiedersi quanto duri la protezione dal covid dopo averlo contratto. Su questo quesito è voluto partire un gruppo di ricercatori che mediante la loro ricerca hanno dimostrato che quando si viene a contatto con la forma lieve del virus, il ricontagio può avvenire anche dopo 12 mesi.
Nel caso in cui, invece, ci si trova ad affrontare la forma grave della malattia le risposte da parte del sistema immunitario sono più potenti e possono avere una durata anche di 3 anni.
Nello specifico, l’analisi in esame ha campionato 214 pazienti per un periodo di tempo di 16 mesi. Questi sono stati divisi in 3 gruppi:
- il primo, composto da 51 pazienti che avevano avuto un’infezione severa;
- il secondo, era composto da 134 pazienti che avevano contratto il virus in forma lieve;
- il terzo, composto da 29 pazienti che non hanno presentato alcun sintomo.
Ebbene, l’analisi ha fatto mergere che a distanza di 3 mesi, il sistema immunitario raggiunge la sua maggior efficacia per poi subire un lento declino fino allo stabilizzarsi della risposta anticorporale a distanza di 480 giorni dopo il contagio. Va detto che, i partecipanti allo studio non hanno presentato la medesima risposta da parte del sistema immunitario. Circa il 14 per cento dei pazienti, infatti, dopo un anno non ha fatto registrare livelli bassi di anticorpi: questo è valso sia per coloro che erano risultati asintomatici sia per coloro che hanno contratto la forma lieve dell’infezione.
Ciò detto, non ci resta altro che attendere nuove e ulteriori sviluppi in modo tale da approfondire questa scoperta che risulta essere particolarmente interessante.
