Sono in arrivo i nuovi incentivi dello Stato per acquistare l’auto: ecco di cosa si tratta e cosa cambierà rispetto al passato.
L’acquisto di un’auto nuova è sempre uno sforzo economico importante per la maggior parte delle famiglie. Questo veicolo è fondamentale per la vita di tutti i giorni e per recarsi nei luoghi di lavoro: per questo motivo, molto spesso, non se ne può proprio fare a meno.
Da tempo, ormai, lo Stato si impegna per fornire un aiuto a coloro che vogliono cambiare l’auto, acquistarne una nuova o passare a categorie più ecologiche e dal minor impatto ambientale. Scopriamo insieme quali sono i nuovi incentivi che lo Stato sta per attivare.
Acquistare l’auto, con i nuovi incentivi si può! Ecco cosa è previsto
Almeno un miliardo di euro l’anno stanno per essere stanziati per l’attivazione di nuovi incentivi con i quali acquistare l’auto a prezzi davvero convenienti. Questo è quanto emerso da un recente vertice che si è tenuto a Palazzo Chigi.
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Sul tavolo di lavoro non solo la questione dei fondi, ma anche delle automobili che saranno soggette a questa opportunità davvero molto vantaggiosa. Infatti, in molti parlano di attivare gli incentivi solo per le auto prodotte in Italia, in modo tale da favorire gli stabilimenti nostrani.
Ad oggi, però, poche sono le vetture ad emissioni ridotte che ancora vengono completamente prodotte nei nostri territori. Tra queste, di sicuro la Fiat Panda ibrida che viene prodotta in Campania, nello stabilimento di Pomigliano, ma anche la famosissima 500.
Ancora, in Italia vengono prodotte la Renegade e la Compass, auto cosiddette plug-hybrid, ossia a motore endotermico.
Le imprese in dubbio
Sulla natura di tali incentivi e sul fatto che essi possano o meno essere legati alla rottamazione delle vecchie auto più inquinanti, le industrie sono in dubbio. Il timore diffuso, infatti, è che il sostegno all’industria automobilistica nel nostro Paese possa ridursi solo a questo.
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In questa fase della crisi, infatti, non solo le piccole industrie situate in località svantaggiate hanno bisogno del supporto da parte dello Stato, ma anche quelle medie e grandi situate nei territori del Nord Italia.