La fatturazione elettronica diventa ormai una realtà per tutti gli intestatari della partita iva, ma cosa cambia realmente e come bisogna gestirla?
Numerosi liberi professionisti e imprenditori da qualche settimana a questa parte si trovano costretti a fare i conti con la fattura elettronica, la quale ha preso sempre più corpo nella gestione dei propri affari. La gestione delle finanze e dell’amministrazione delle proprie attività cambia sotto questo punto di vista e la cosa spaventa forse più del necessario.
La cura della propria partita iva da sempre divide i titolari di questa in due filoni di pensiero tra coloro che intendono gestirla autonomamente, insieme ad altri che invece preferiscono affidare tutto ciò che le riguarda ad un commercialista e quindi professionista del settore. Sulla base di tale motivazione sempre di più i vari titolari di partita iva si chiedono cosa cambierà davvero con la fatturazione elettronica e se davvero la gestione diventerà molto più snella.
La domanda citata è una delle più frequenti tra chi è intestatario di partita iva, motivo per il quale è necessario fin da subito stabilire che una reale differenza sostanziale tra una fattura elettronica ed una cartacea non esiste ma entrambe si differenziano in due aspetti.
La fattura elettronica deve essere redatta direttamente al pc, seguendo uno schema doc realizzato per questa, ma può essere compilata anche attraverso l’utilizzo di un tablet di uno smartphone a seconda delle esigenze lavorative soprattutto nel momento in cui non ci si trova a fare attività d’ufficio quotidianamente.
Altro dettaglio che le differenzia riguarda la trasmissione nella fattura elettronica al cliente tramite il Sistema di Interscambio, ovvero il SdI.
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Assodato che non vi è alcun tipo di differenza circa le informazioni contenute dalla fattura elettronica e da quella cartacea, elemento sostanziale nella gestione della fatturazione è rappresentato appunto dal Sistema di Interscambio.
Questo si occupa della verifica dei dati contenuti nel documento ai fini fiscali insieme all’indirizzo telematico del destinatario, ovvero l’indirizzo pec al quale poi la fattura verrà recapitata. Inoltre, il Sistema di Interscambio si impegna controllare che la partita iva di riferimento del fornitore e la partita iva del committente insieme al suo codice fiscale di riferimento siano appunto e esistenti. Una volta concluse le verifiche del caso il SdI consegnerà la documentazione al destinatario comunicando così la “ricevuta di recapito”.
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