Premio nascita e bonus bebè cessati, ecco cosa e successo e perché

Beatrice

Famiglia

Il premio nascita e il bonus bebè, supporti dedicati alle famiglie, sono stati soppressi. Da Gennaio cambiano le regole. Ecco il motivo

Il premio alla nascita è un contributo statale che le famiglie che hanno un bambino o che ottengono l’adozione di un figlio posso richiedere a partire dal settimo mese di gravidanza oppure entro il primo anno dalla nascita o dall’adozione. Il contributo ammontava a 800 euro senza considerare il reddito familiare.

premio nascita e bonus bebè cessati, ecco cosa e successo e perché

Il bonus bebè è un assegno statale che, a differenza del primo, aveva cadenza mensile e veniva destinato alle famiglie fino al compimento del primo anno di età o di ingresso nel nucleo familiare di figli nati o adottati.

Entrambi questi contributi da quest’anno non saranno più validi. I limiti per richiedere questi contributi statali si è esaurito lo scorso 31 dicembre. Non vuol dire, però, che lo stato abbia smesso di sostenere le famiglie che decidono di accogliere un bambino nelle proprie case.

Bonus bebè e premio nascita cancellati: al loro posto l’assegno unico

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I contributi statali dedicati a coloro che hanno a carico nel proprio nucleo familiare dei figli non sono infatti stati cancellati o soppressi, quanto piuttosto “spostati”. Il premio alla nascita e il bonus bebè sono infatti stati inglobati nell’assegno unico.

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Il nuovo sostegno è entrato in vigore da Gennaio 2022 come approvato dal decreto. Le domande possono essere già presentate. A presentare domanda possono essere coloro che hanno a carico figli minorenni o maggiorenni sino al ventunesimo anno di età, se il figlio sia impegnato in attività di studio o formazione o disoccupato. Sono previsti supporti maggiorati per coloro che hanno a carico figli con disabilità. Chi ha figli con disabilità se sono minorenni otterrà 105 euro in caso di non autosufficienza, 95 in caso di disabilità grave, e 85 in caso di disabilità media. Mentre per i figli disabili con più di 21 anni la cifra parte dagli 80 euro mensili per poi scalare sino a 25 in base alla dichiarazione dei redditi. Sono previste maggiorazioni anche per coloro che hanno più di due figli. 85 euro mensili che vanno anche in questo caso a scalare in base all’ISEE.

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Non sono previsti requisiti economici, ma l’ISEE e la situazione economica vengono utilizzate per definire l’importo spettante. L’assegno verrà accreditato mensilmente sull’Iban del richiedente.

 

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