Attenzione alle colf perché possono danneggiare la salute degli anziani… un’affermazione molto forte ma che cela un’importantissima verità e qualcosa da tenere bene in mente. Ecco di cosa si tratta.
La salute degli anziani è un tema sempre più delicato per coloro che sono molto avanti con l’età e che necessitano, magari, di un aiuto in casa, motivo per cui insieme ai familiari decidono di assumere una colf che li aiuti nei lavori domestici.
La scelta di una persona addetta ai servizi quotidiani spesso nasce anche dall’esigenza di rendere la vita dei nostri cari più leggera e con meno problematiche al suo seguito, eppure ci sono alcuni dettagli che spesso vengono tralasciati in tal senso, gli stessi che per certi versi vanno anche ad intaccare la salute quotidiana della persona.
L’arrivo di una colf in casa che aiuti il diretto interessato con le faccende domestiche rappresenta sì una grande fortuna, ma a quanto pare anche un fattore limitante. La motivazione è molto semplice: l’aiuto di una colf ridimensiona le abitudini quotidiane e induce la persona ‘anziana’ a diminuire il suo impegno fisico, portandolo ad una vita molto più statica.
Questo è quanto emerso dalla ricerca che è stata pubblicata sul Journal of The American Heart Association, condotta su circa 5000 donne americane di età compresa tra i 63 e 97 anni, le quali non presentavano alcun tipo di malattia cardiaca all’inizio dello studio. La ricerca in questione ha permesso di quantificare il tempo trascorso in movimento semplicemente effettuando i servizi in casa, riscontrando che complessivamente si tratta di almeno quattro ore di attività fisica un quantitativo maggiore rispetto a coloro che in casa hanno una colf che presta servizio aiutandole nelle faccende domestiche.
Quanto detto ha permesso di riscontrare come in tal caso si presenti un rischio inferiore al 43% di sviluppare delle malattie cardiovascolari e non solo, dato che allo stesso modo si presenta anche un 43% in meno di rischio che si presenti una malattia coronarica. Inoltre, altro dato molto importante riguarda l’ictus le cui possibilità si riducono al 30%, mentre scendere 62% la possibilità di morte causata dalle malattie cardiovascolari.
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A spiegare l’utilità della ricercar messa sul campo, dunque, è stato Steve Nguyen, della Herbert Wertheim School of Public Health nonché uno degli autori dello studio in questione che ha dichiarato: “Abbiamo dimostrato che tutti i movimenti contano ai fini della prevenzione delle malattie”.
Allo stesso modo Andrea LaCroix ha fatto eco alle parole del collega spiegando: “Comprendere i vantaggi dell’attività derivante dalle semplici azioni quotidiane e aggiungerle alle linee guida sull’attività fisica può incoraggiare gli anziani a tenersi in movimento”.
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