Salute e Benessere

Il Covid determinerà un aumento di mortalità per patologie del cuore: l’allerta degli esperti

Continua la battaglia al Covid, ma gli esperti avvisano: attenti agli effetti postumi. La guerra non è ancora finita

La battaglia contro il Covid negli ultimi anni ha visto sicuramente diverse vittorie. Dalla vaccinazione, al distanziamento e rigide regole che hanno permesso di combattere sempre meglio questa terribile piaga che ha messo in ginocchio l’umanità negli ultimi due anni. La guerra finale, però, è ben lontano dall’essere vinta.

Non solo perché i contagi, così come i ricoveri, e purtroppo i decessi sono ancora considerevoli e diffusi, ma anche perché secondo diversi studi dovremo ancora fare i conti con gli effetti a lungo termine della malattia.

La Guerra al Covid fa passi avanti, ma quella agli effetti postumi deve ancora cominciare

Il report della Società Italiana di Cardiologia ha riportato l’attenzione su un elemento spesso sottovalutato e che nelle varie discussioni non viene ancora preso in considerazione abbastanza: le conseguenze a lungo termine del virus.

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Gli effetti del covid infatti non si limitano al periodo di contagio, ma possono proseguire ben oltre. E non toccano solo i contagiati, ma tutti noi. Basti pensare a tutte le visite, alle analisi, ai controlli che sono stati trascurati, saltati, annullati per via della pandemia che ha reso difficile seguire il regolare monitoraggio delle altre patologie o semplicemente fare dei controlli preventivi. I dati della ricerca sono inequivocabili: per quanto riguarda la cardiologia su 48 ospedali si registra il taglio di interventi e ricoveri per il  68% delle strutture. Il 50% invece ha dichiarato di eseguire meno esami, mentre il 45% si è vista costretta a diminuire il numero di visite di ambulatorio, il 22% ha dovuto diminuire i posti nelle Utic.

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Dati che diventano ancora più significativi del pericolo che si correrà nel prossimo periodo se si pensa che è stata rilevata nei pazienti guariti dall’infezione da covid una maggiore propensione al rischio di malattie cardiovascolari entro 12 mesi dall’infezione. Anche lo stile di vita, più sedentario e con alimentazione sana rispetto a prima, suggerisce un trend di un aumento di malattie cardiovascolari nel prossimo periodo. E’ bene quindi iniziare attentamente a pensare al futuro, non solo combattendo il covid quando si manifesta e prevenendo la sua diffusione, ma anche ristabilendo quanto prima la perfetta funzionalità del sistema sanitario italiano e permettendo di tornare a monitorare al meglio anche le altre patologie per non farsi trovare impreparati.

Beatrice

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