Avvelenamento da paracetamolo ecco come avviene e perché bisogna fare attenzione alla somministrazione

Beatrice

Salute e Benessere

L’avvelenamento da paracetamolo può avere conseguenze molto gravi, sino a portare alla morte. Ecco quali sono i sintomi

Il paracetamolo è sicuramente uno dei farmaci da banco più utilizzati. La sua azione analgesica e antipiretica lo rendono la strada da seguire più sicura in caso di febbre e dolore generalizzato. Viene spesso usato anche unito ad altri medicinali per la cura di forme di raffreddore o per il trattamento del dolore. Questa sostanza, che commercialmente da noi si traduce nella conosciutissima Tachipirina è solitamente bene accettata dal nostro organismo.

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Eppure anche la comune Tachipirina, se presa in dosi massicce, può diventare tanto dannosa da essere letale.

Avvelenamento da paracetamolo: conseguenze e sintomi. Non superare mai la dose consigliata

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L’avvelenamento da paracetamolo può provocare gravi conseguenze. Si va da nausea e vomito, a sintomi intestinali, sino ad insufficienza epatica e morte. E’ difficile comunque che un avvelenamento da paracetamolo avvenga per cause accidentali. Ad un soggetto che pesa 75 chili servirebbero trenta compresse da 325 mg per avere sintomi dell’intossicazione, mentre oltre quaranta compresse porterebbero ad un decesso. Solitamente i sintomi fanno il loro esordio dopo diverse ore dall’assunzione, mentre la situazione degenera portando al decesso nei 4-5 giorni successivi. Sono quindi quantità estremamente elevate che difficilmente si possono ingerire per caso. Diversa è la situazione di chi invece assume dosi minori, ma per periodo prolungati. Anche in questo caso possono esserci dei danni.

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In ogni caso, un sovradosaggio importante di paracetamolo porta a gravi conseguenze epatiche. Per questo è importante assicurarsi di assumere le dosi indicate e prescritte dal medico. In caso di sospetto sovradosaggio di paracetamolo, si prenderanno in considerazione gli esami che daranno i livelli di paracetamolo nel sangue e analizzeranno la funzione epatica del soggetto. A volte in caso di grave overdose potrebbero essere interessati anche il pancreas e la funzione renale. Solitamente, una volta accertato l’avvelenamento da paracetamolo si somministra carbone arrivo e/o acetilcisteina. Nei casi più gravi, quando la funzione epatica è irrimediabilmente compromessa, può essere necessario un trattamento per l’insufficienza epatica o addirittura un trapianto del fegato.

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E’ importante stare particolarmente attenti quando si somministra il paracetamolo ai bambini. Questa sostanza è infatti presente in diversi farmaci, dagli sciroppi per la tosse agli anti-influenzali. E’ essenziale assicurarsi di non stare somministrando diversi prodotti con paracetamolo superando così il dosaggio consentito.

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