E’ appena arrivata la bolletta del gas e pensi ci sia un errore? La legge ti consente di fare reclamo. Ecco come
In questo periodo le bollette sono al centro del dibattito pubblico. Il rincaro delle utenze in questi primi mesi del 2022 è stato davvero pesante per le famiglie italiane, in un periodo economicamente già di per sé complicato. A volte però a rendere la bolletta più alte del dovuto non sono le modifiche nei costi o valutazioni.
Può succedere infatti, se vi è arrivata una bolletta più alta del dovuto, che possa esserci dietro un banale errore della compagnia. Se la cifra richiesta ci sembra eccessivamente diversa rispetto allo standard di fronte ad un parità di consumo, è sempre bene controllare bene tutti i dettagli e assicurarsi che la cifra sia effettivamente dovuta e non frutto di malintesi. Non sono rari in cui per errore venga richiesto il pagamento di una bolletta già pagata, o che ci siano errori di calcolo o vengano addirittura abilitati in bolletta servizi non richiesti. In questi casi la normativa tutela il consumatore.
Gli errori in bolletta: ecco cosa fare in caso di importi sbagliati in fattura
La prima cosa da fare qualora si noti un errore in fattura è contattare il servizio clienti del proprio operatore e accertarsi di quale sia la motivazione del rincaro in bolletta. Qualora si trattasse di una bolletta già pagata, una volta contattato l’apposito numero e fatto presente il problema verrà richiesto di inviare anche un certificato dell’avvenuto pagamento.
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Anche in caso di addebito di servizi non usati è necessario oltre che farlo presente al servizio clienti comunque inviare una lettera di reclamo scritta tramite raccomandata A/R con i dati della fattura in questione e gli identificativi della propria utenza, specificando quale sia il servizio non richiesto e richiedendo una disinstallazione immediata del suddetto. E’ sempre meglio tenere con sé una copia di tutta la documentazione inviata.
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Anche in caso di errore per evitare ulteriore complicanze bisogna comunque pagare la bolletta, ma solo per la somma che si ritiene corretta. In seguito va presentato, come detto, il reclamo scritto, che deve necessariamente ottenere accurate verifiche e risposte. Il gestore ha un tempo di quaranta giorni dalla ricezione della lettera di reclamo per rispondere. In caso contrario si può fare ricorso alle autorità giudiziarie o alle Autorità Garanti di tutela del consumatore.