Casa da affittare, come capire se ti conviene metterci un inquilino

Beatrice

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casa da affittare come capire se ti conviene metterci un inquilino
E’ intanto utile sapere quali sono i costi per l’affitto di un immobile. Ci sono ovviamente le tasse, da tenere sempre in considerazione. La normativa prevede che si possa scegliere tra due opzioni. La prima è aderire al regime di tassazione ordinaria, e quindi pagare le tasse in base allo scaglione Irpef. La fascia dallo 0 ai 15.000 euro ha una aliquota del 23%, quella dai 15.001 e i 28.000 ha l’aliquota fissata al 27%, dai 28.001 ai 55.000 spetta il 38%. Dai 55.001 e i 75.000 spetta il 41% mentre oltre i 75.000 c’è il tetto massimo del 43%. L’alternativa all’Irpef è aderire al regime di cedolare secca e pagare invece una aliquota fissa del 21%, che può anche scendere al 10% in caso di comuni con carenza di residenze abitative e comuni ad alta tensione abitativa riconosciuti dal CIPE. Puoi ottenere il regime di cedolare secca se rinunci all’aggiornamento ISTAT del canone d’affitto, affitti l’immobile solo a uso residenziale, l’immobile che si intende affittare appartiene a una delle categorie catastali da A1 a A11. Oltre a queste si dovrà ovviamente pagare l’IMU, la tassa sulla seconda casa. Questa può essere richiesta solo sino a quattro immobili. Ci sono poi le spese di manutenzione straordinaria. Se la manutenzione ordinaria è infatti a carico dell’inquilino, quella straordinaria spetta al proprietario.

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Altra valutazione deve essere fatta sulla durata dell’affitto. C’è infatti chi predilige una durata lunga, e chi preferisce affitti brevi, inferiori cioè ai 30 giorni. Ai fini della tassazione non esistono differenze. Per questi ultimi però non è obbligatoria la registrazione del contratto presso l’Agenzia delle Entrate. La comunicazione di cedolare secca viene quindi fatta durante la dichiarazione dei redditi.

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Un altro punto da considerare deve essere la tassa sui rifiuti, la temutissima Tari. Da normativa spetta all’inquilino se l’affitto è di oltre sei mesi l’anno, mentre spetta al proprietario se è inferiore ai sei mesi. E’ importante quindi fare tutte le valutazioni del caso prima di affittare il proprio immobile per non rischiare di trovarsi a sostenere spese superiori all’entrata dell’affitto.

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