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Allerta nucleare: ecco cosa sta accadendo in Italia

Il conflitto in atto in ucraina sta destando molta preoccupazione anche in Italia, con il diffondersi dell’allerta nucleare in tutto il paese. Approfondiamo insieme le ultime vicende.

La decisione del Presidente della Federazione Russa, Putin, di occupare l’Ucraina sta inevitabilmente generando una serie di preoccupazioni che stanno gettando il nostro Paese nella paura di un rischio nucleare.

Scopriamo insieme da dove nasce questa allerta e cosa bisogna aspettarsi dalle ultime vicende che stanno interessando l’Est dell’Europa.

Allerta nucleare: ecco perchè l’Italia è a rischio

Le truppe russe hanno messo in atto, un vero e proprio attacco alla centrale nucleare più grande d’Europa situata a Zaporizhzhia. L’offensiva dell’esercito russo sta letteralmente gettando nella paura l’intero Occidente e dunque anche l’Italia. E’ per questo che negli ultimi giorni si è registrato un aumento esponenziale della vendita di pillole di iodio. Queste, di fatti, sono in grado di limitare i danni causati dalle radiazioni sul nostro organismo.

A tal proposito, gli esperti hanno messo in guardia riguardo alla somministrazione di queste pillole. Se, di fatti, non c’è un reale rischio di esposizione alla radioattività, l’assunzione di iodio andrebbe evitato e quindi non può fungere da azione preventiva. Ciò non toglie che in caso di rischio piuttosto alto, la sostanza in esame risulta essere particolarmente efficace contro la limitazione delle conseguenze negative delle radiazioni sulla tiroide.

In riferimento alle modalità di somministrazione, questa deve avvenire non oltre le 8 ore dall’inizio del periodo di esposizione. Va detto che già in alcuni Paesi d’Europa come, ad esempio, la Francia, è prevista la distribuzione di queste pillole. Circostanza, questa che deve spingere anche l’Italia ha mettere in atto un modello di riferimento. A tal proposito, alcune Regioni si stanno muovendo in tal senso proprio per fronteggiare l’eventuale rischio costretto di radiazioni. Il Friuli Venezia Giulia, ad esempio, ha avviato un piano di ricognizione volto ad individuare il numero di scorte presenti attualmente nelle farmacie. Riccardo Riccardi, Vicepresidente della Regione, ha tenuto ha sottolineare che, ad oggi, si tratta soltanto di un’iniziativa rientrante in quegli atti di normale amministrazione.

Ciò detto, non resta altro da fare che attendere nuove e ulteriori notizie in merito al conflitto per capire quali saranno le nuove mosse dell’esercito russo.

Sabrina

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