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Quanti sono i civili vittime della guerra: la risposta che spiazza e spaventa

Inevitabilmente, allo scoppio di una guerra i civili vittime delle operazioni militari superano i soldati. Quanti sono i civili vittime della guerra? La risposta può seriamente far paura.

Il 24 febbraio sono iniziate le operazioni militari russe nei territori dell’Ucraina: nessuno, neanche gli analisti può esperti, immaginavano uno scenario del genere. Con la guerra è scoppiata, inevitabilmente, anche l’emergenza umanitaria. Sono ancora molti i cittadini ucraini che non riescono ad essere evacuati e che, spesso, cadono vittime dei bombardamenti. 

Del resto, anche se il diritto internazionale nelle Convenzioni di Ginevra vieta assolutamente alle fazioni belliche di utilizzare gli obiettivi civili come target, essi restano ad oggi sempre quelli più colpiti. Lo avevamo già visto in Libia, l’abbiamo rivisto in Siria e nel più recente colpo di Stato in Afghanistan, ma non era mai stato così vicino a noi.

Quanti sono i civili vittime della guerra ad oggi? La risposta arriva da un lavoro postumo di un grande uomo: scopriamo insieme di cosa si tratta.

Civili vittime della guerra: i numeri che fanno paura

L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, il 7 marzo dopo soli 10 giorni dallo scoppio della guerra in Ucraina, aveva già registrato circa 500 morti civili tra la sola popolazione ucraina. Nello specifico si tratta di 97 uomini, 54 donne e ben 12 bambini: persone che non sono sfuggite ai massicci bombardamenti. 


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Tra tutte, ovviamente, le zone più colpite sono quelle diventate cuore e simbolo del conflitto: le regioni del Dones’k e del Luhans’k. Nelle altre regioni del Paese, invece, massicci attacchi militari sono stati riversati su Kharkiv, Kherson, Mariupol, Sumy e sulla capitale Kiev. 

Come in tutti i conflitti, purtroppo, anche in questo le vittime restano le popolazioni civili inermi e disarmate: donne e bambini perlopiù, tra coloro che non riescono ad accedere ai corridoi umanitari. 

Le parole di Gino Strada

Uno spunto di riflessione su questa grande e grave crisi umanitaria può essere fornito dalle parole di Gino Strada, che tanto si era speso in vita per l’aiuto dei più deboli. Il suo libro, infatti, uscirà postumo a breve edito da Feltrinelli.


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Egli, si chiede quale sia il vero senso della guerra: di certo essa non è voluta da chi in realtà la combatte. Non è, infatti, la guerra stessa un esercizio di potere di chi sta in alto? Questo, però, i civili non lo sanno e, ad oggi ancora 9 vittime della guerra su 10 sono uomini, donne e bambini non coinvolti nei combattimenti. 

Le grandi convenzioni internazionali, il diritto internazionale stesso e il diritto umanitario si spendono a favore dei civili e del chiaro riconoscimento degli obiettivi militari. La realtà è che in un bombardamento si colpisce tutto ciò che si può: inermi in primis.

Simona

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