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Con la guerra in Ucraina ecco cosa succede a colf e badanti

La guerra in Ucraina ha reso necessari tutti gli sforzi possibili per agevolare i cittadini ucraini che si trovano nel nostro paese.

L’Ucraina sta attraversando uno dei periodi peggiori della sua storia. La guerra con la Russia ha messo in ginocchio il paese e i suoi abitanti. In molti hanno dovuto lasciare la loro città e le loro case per trovare rifugio negli altri stati europei. I paesi dell’Unione Europea si sono schierati al fianco dell’Ucraina aprendo le porte ai tanti profughi, ma non solo.

In molti paesi, tra cui l’Italia, sono state diramate delle normative per favorire il più possibile l’inserimento delle popolazioni al momento colpite dalla guerra. Non solo, sono state prese decisioni a beneficio anche di chi già prima della guerra era immigrato nel nostro paese.

Sanatoria colf, badanti e braccianti, priorità alle domande dei cittadini ucraini

E’ stata richiesta infatti un’accelerazione su tutte le pratiche di emersione dei rapporti di lavoro che riguardano il provvedimento del 2020 sanatoria colf, badanti e braccianti. Questo prevedeva la regolarizzazione dei rapporti di lavoro per questi tre settori: assistenza alla persona, lavoro domestico, agricoltura, allevamento e attività connesse. Consentiva ai datori di lavoro di sottoscrivere un nuovo rapporto di lavoro o di dichiararne uno irregolarmente stipulato, mentre i cittadini stranieri con permesso di soggiorno scaduto potevano chiederne uno nuovo con validità di sei mesi.

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La scadenza della richiesta era fissata per il 2020, ma in molti ancora attendono una risposta e di essere regolarizzati. Le domande sono state tantissime e le procedure continuano a rilento, pertanto per favorire la mobilità internazionale e i ricongiungimenti familiari è necessario provvedere quanto prima a regolamentare la documentazione dei cittadini ucraini ancora non in regola.

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Con una circolare dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro si è stabilito un canale prioritario per i lavoratori in arrivo dalle zone di guerra. Questo perché la situazione di grande emergenza ha reso necessario garantire una risposta più celere alle domande che ancora sono rimaste ancora incerte. “Tenuto conto dell’emergenza umanitaria in atto, avuto riguardo alle residue pratiche ancora in trattazione, si raccomanda agli Uffici di assicurare priorità a quelle riferite a cittadine/i di nazionalità ucraina, anche al fine di agevolarne la mobilità territoriale e le eventuali ricongiunzioni familiari”. Si legge. Da oggi quindi tutte le domande ancora rimaste sospese che riguardano cittadini ucraini avranno assoluta priorità.

 

Beatrice

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