Chi si trova a dover fronteggiare pesanti cure per via di un tumore, può dire addio alla caduta dei capelli a causa della chemio. Ecco qual è l’incredibile scoperta operata dall’Ospedale Umberto I di Lugo di Ravenna.
Grazie alla scoperta in esame la gran parte delle donne sono riuscite ad ottenere risultati molto soddisfacenti che hanno portato a non usare la parrucca nonostante la chemioterapia.
Per molti sottoporsi a pesanti cure per combattere un tumore può determinare la caduta dei capelli. Ecco la scoperta che pone fine a questo effetto collaterale causato dalle cure chemioterapiche.
La scoperta in esame riguarda un dispositivo che funziona come una sorta di casco che appare come una cuffia in silicone che svolge un’azione refrigerante. In particolare, presso l’Istituto Oncologico in questione sono state 62 le donne ad utilizzarlo e tra queste ben 35 d non si sono ritrovate a perdere i capelli. In 5 di loro, invece, si è dovuto sospendere il trattamento a causa dell’eccesso di freddo alla pelle e dei conseguente mal di testa. Basti pensare, infatti, che la tecnologia in esame funziona a -4 gradi.
Nello specifico il trattamento in esame è da effettuare a circa trenta minuti dalla chemioterapia. Il casco può rimanere anche fino a tre ore dopo le cure. L’obiettivo è quello di determinare un restringimento dei vasi sanguigni impedendo ai medicinali di natura chemioterapica di raggiungere il capello sfruttando il flusso del sangue ostacolando, dunque, la conseguente caduta. Si tratta di un sistema sicuro e ben tollerato, il cui unico effetto collaterale è il freddo generato sulla cute che, in alcuni casi, può dare vita a fastidiosi mal di testa.
Ovviamente, al momento si tratta di uno studio sperimentale che richiede ulteriori e nuovi approfondimenti. E’ vero però che i risultati ottenuti dal Ospedale Umberto I di Lugo di Ravenna, danno speranza a molte donne. Queste, di fatti, possono avvertire non poco disagio a causa della perdita di capelli che si può verificare durante il trattamento con medicinali di natura chemioterapica. Questa nuova scoperta, sembra ridare loro dignità e rendere possibile ciò che prima non lo era.
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