In caso di radiazioni dovute alle conseguenze di un attacco Russo in Ucraina, gli esperti consigliano di restare chiusi in casa: ecco quali sono le scorte di cibo da preparare in questo caso critico.
La guerra tra Russia e Ucraina scoppiata a seguito dell’invasione dei territori ucraini il 24 febbraio ha reso più vivo che mai l’incubo delle radiazioni. La minaccia dell’utilizzo degli armamenti strategici e gli attacchi mirati nei pressi delle centrali nucleari hanno messo l’Europa intera in allerta.
In Italia è stato rinnovato il piano di emergenza contro le radiazioni dove si consiglia di restare chiusi in casa per alcuni giorni. Per non farsi trovare impreparati sarebbe necessario preparare delle scorte, in particolare di cibo. Ecco cosa tenere in casa in caso di radiazioni.
L’Europa teme il pericolo delle radiazioni: gli ultimi attacchi russi presso le grandi centrali nucleari ucraine hanno reso l’incubo di Chernobyl più attuale che mai. Se l’Italia aggiorna il piano in caso di radiazioni, la Svizzera inizia a preparare i bunker anti atomici per i propri cittadini.
La popolazione svizzera ha iniziato a fare scorta di cibo per poter provvedere da soli al proprio sostentamento in caso dovessero restare chiusi nei suddetti bunker per almeno due giorni. Cosa dobbiamo fare noi in Italia? Quali sono le scorte di cibo da tenere con noi in caso di radiazioni? Gli esperti forniscono una risposta in merito.
In primo luogo, c’è da specificare che in caso di propagazione di radiazioni nucleari, l’assunzione di pillole di iodio dovrebbe avvenire solo in base alla concentrazione delle radiazioni stesse propagazioni.
Se dovessimo fare improvvisamente incetta di cibo per far fronte a due giorni di chiusura totale presso le nostre abitazioni, cosa potremmo comprare? La prima cosa da fare sarebbe scorta di acqua minerale: l’acqua del rubinetto, infatti, potrebbe risultare contaminata e quindi non più buona da bere.
Necessari, inoltre, anche i cibi in scatola a lunga conservazione e, quindi, non deperibili. Attenzione a latte, ortaggi, frutta e verdura: potrebbero aver assorbito le radiazioni e risultare non più commestibili. Queste furono, all’epoca del disastro di Chernobyl le indicazioni fornite dall’allora Governo italiano.
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