Congedo di paternità: chi e come può presentare la domanda per ricevere il bonus
E’ possibile presentare la domanda sul sito dell’Inps, in modalità telematica tramite contact center o enti di patronato. Nel caso in cui l’indennità non sia pagata dall’INPS la richiesta va presentata in forma scritta al datore di lavoro con un preavviso di 15 giorni comunicando quali sono le date del congedo. Se la richiesta è stata pensata a partire dal giorno del parto, nel preavviso si inserirà quella che è la data del presunto parto.
Il beneficio è riconosciuto a tutti i padri lavoratori dipendenti, compresi quelli adottivi e affidatari. Il congedo può essere richiesto entro e non oltre i cinque mesi di vita del bambino. Questo limite non cambia neanche in caso di parto prematuro. Saranno quindi sempre cinque mesi a partire dal momento della nascita. Comprende come detto un periodo di congedo retribuito di 10 giorni, ma può essere scelta anche l’opzione di un congedo facoltativo di un giorno, ottenibile con la rinuncia di un giorno da parte della madre. Il congedo di paternità obbligatorio è infatti una aggiunta a quello che viene riconosciuto alle madri ed è un diritto vero e proprio, mentre il congedo facoltativo non è considerato un diritto autonomo. Il conteggio delle giornate di assenza dal lavoro deve prendere in considerazione e indennizzare solo le giornate lavorative. Sono sempre di più i padri che decidono di sfruttare il beneficio messo a disposizione dallo stato e prendersi qualche giorni di pausa da lavoro per godersi il proprio bambino. Secondo i dati raccolti il numero di domande di congedo di paternità il numero di richieste è passato dalle 94 mila riscontrate nel 2016 alle circa 155 mila che sono invece arrivate nello scorso anno.