Il concedo paternità in Italia è considerato una tematica davvero molto scottante considerando che, rispetto a quanto avviene all’estero, nella nostra nazione questo è gestito in modo molto diverso.
Nel corso degli anni abbiamo avuto modo di vedere numerose donne battersi per il loro diritto alla maternità, nel tentativo di vedere appianate le varie difficoltà legate alla loro tutela sul lavoro nel momento in cui nella loro vita sono arrivati i propri figli. Allo stesso modo, anche i papà hanno cercato di far prevalere tale diritto in tal senso nel tentativo di essere vicino alle proprie mogli in un momento così importante nella vita di entrambi nel tentativo di essere presenti nella prima fase della vita dei propri figli, in sostegno alle neomamme e non solo.
In questi ultimi giorni, inoltre, è stata diffusa anche la notizia secondo cui, ancora una volta, siano state modificati i parametri di accesso al fatidico congedo di paternità. Ecco di cosa si tratta.
Quali sono i parametri del congedo paternità?
Solo pochi giorni fa nel campo dei media si è parecchio discusso su come L’Italia in materia di concedo paternità sia ancora parecchio indietro rispetto ad altre nazioni, considerando che nel resto d’Europa questo va dalle sei settimane ad un anno che viene concesso ai padri, in modo retribuito, al fine di poter vivere al fianco della propria famiglia e dei figli appena nati.
In Italia, come ormai noto da tempo, il congedo paternità si articola 10 giorni di esenzione dal lavoro, che il lavoratore può prendere anche in modo non continuativo per stare al fianco della moglie e dei figli appena nati. Ricordiamo, comunque sia, che il Congedo Paternità è concesso anche nel caso di adozione, indistintamente dell’età del minore. Il tutto, comunque sia, non finisce di certo qui.
Congedo paternità cosa cambia adesso?
Come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente, nel mirino dell’attenzione del web troviamo le novità che riguardano i cambiamenti messi in atto per il congedo parentale per i papà in Italia.
Un tempo, i fatidici 10 giorni di congedo parentale non venivano retribuiti dall’Inps ai neopapà che ne facevano accesso durante i primi cinque mesi di vita del figlio, assistendo così le neomamme.
La grande novità per i neopapà, quindi, che richiedono il congedo parentale di 10 giorni, anche non continuativo, riguarda il fatto che in quei giorni richiesti e che gli spettano di diritto non perderanno nulla nella propria busta paga, venendo così raggiungere una prima piccola ed importante vittoria per il sostentamento delle proprie famiglie appena nate.