La contestazione delle multe ricevute per sosta nelle strisce blu prevede un iter articolato, per il quale effettuare il ricorso nel più breve tempo possibile nel tentativo di vedere accolta la propria istanza ed evitare così il pagamento ingiusto di una sanzione.
In tutte le città italiane le strisce blu sono un punto di riferimento per la sosta, facilmente pagabili attraverso le colonnine e/o l’ausilio di carte prepagate o app realizzate a tal fine; eppure, sono numerosi i casi in cui si viene sanzionati dagli ausiliari del traffico che si occupano di verificare la sussistenza del disco orario in macchina o del ticket prepagato, in assenza dei quali ci si può imbattere in delle multe.
Nel corso degli anni, comunque sia, sono state snellite anche le pratiche di ricorso alla multa ai fini della contestazione della sanzione, ecco come fare.
A quanto ammonta la multa per le strisce blu?
È necessario ricordare che le strisce blu sono solitamente gestite dagli enti comunali, i quali spesso non prevedono neanche la possibilità di acquistare un biglietto giornaliero per la sosta nelle strisce blu, motivo per cui diventa più facile imbattersi in sanzioni.
Ricordiamo, quindi, che in caso di mancato pagamento del ticket la multa che potrebbe essere erogata si aggira a circa 41 euro, per la quale è possibile ridurre l’importo del 30% qualora si provveda entro i 5 giorni successivi alla notifica in questione.
Come presentare ricorso per la multa da strisce blu
Contestate la multa ricevuta in caso di inadempimento da strisce blu non è impossibile, anche se la procedura non è poi così semplice. La prima cosa da fare in casi come questi, dunque, per contestare la multa ricevuta è presentare un’eventuale documentazione che attesti la presenza di esenzione dal pagamento per caso specifico o altre motivazioni, diverse, come la sussistenza del pagamento del disco orario.
Sulla base di tale motivazione, quindi, è necessario esporre un fascicolo nel quale figura la multa ricevuta, accompagnata dalle motivazioni per la quale è stata emessa dagli ausiliari del traffico, insieme ad un eventuale documento che ne attesti l’infondatezza.
La pratica di ricorso, successivamente, deve essere elaborata dagli uffici predisposti al fine di accoglie o rigettare la richiesta in questione.