La conservazione dei cibi è un qualcosa che deve essere sempre fatto nel mondo corretto al fine di evitare delle contaminazioni batteriche, soprattutto nel caso di uova pastorizzate. Ecco cosa c’è d sapere in meno.
Sono numerose le pratiche diffuse in cucina in materia di conservazione degli alimenti e non solo. Nel corso degli anni la tradizione culinaria italiana, insieme a quelle di altre nazioni, si è arricchita di varie pratiche relative alla conservazione degli alimenti e/o per dare loro una nuova linfa vitale in tavola, oltre che all’impiego in viarie ricette.
Un esempio pratico per capire quanto stiamo dicendo è rappresentato dal processo di pastorizzazione delle uova, il quale po’ essere fatto con il suo interno in modo intero.
Come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente, sono numerosi gli alimenti che se conservati male, o più semplicemente non cotti bene, possono creare non pochi problemi alla nostra salute, con tanto di infezioni batteriche. Un esempio per capire quanto detto è quello relativo al pesce crudo o non ben cotto, per il quale si sono registrati numerosi casi di infezioni varie.
Allo stesso modo il rischio diventa davvero alto anche nel caso in cui le uova, come per il pesce, non vengano ben cotte o ingerite crude, incrementando così il rischio di imbattersi nella salmonella. Sulla base di tale motivazione è sempre bene tenere in mente la necessità di stare attenti nel momento in cui si decide di procedere ad un processo di pastorizzazione dell’uovo.
Pastorizzare le uova è un processo, quindi, che richiede molta cura nel dettaglio e una particolare attenzione alle temperature usate a tal fine. Per procedere al processo di pastorizzazione di può procedere con la rottura delle uova in una ciotola da immergere poi una pentola con acqua calda, la quale non deve superare i 60/65 grazi, mescolando il composto e prestando bene attenzione al mutamento delle uova… solo pochi gradi in più e la pastorizzazione passerà a cottura.
Un altro metodo di pastorizzazione, inoltre, sfruttando sempre le stesse temperature sopraindicate, può essere messo in atto anche con l’uovo intero, senza quindi rompere direttamente il guscio. Successivamente si può procedere liberamente liberando dall’involucro e procedere con lo scopo designato avendo raggiunto ugualmente la pastorizzazione.
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