Salute e Benessere

2 aprile giornata importante per l’autismo, evidenzia i diritti di questo disturbo e non solo

Il 2 aprile da molti anni a questa parte è un giorno dedicato alla Giornata mondiale per la consapevolezza dell’Autismo, una problematica che interessa molti bambini e le famiglie che assistono i propri cari.

In campo medico sono numerosi i passi avanti fatti nel caso di diagnosi dell’Autismo, come la semplice comprensione di un problema che diventa una malattia reale contro la quale lottare ogni giorno. Una problematica reale che, come dimostrato da vari studi scientifici, si manifesta in diversi gradi di gravità che devono essere affrontati step by step.

La ricorrenza che decade ogni anno il 2 aprile diventa importante, quindi, sotto ogni punto di vista avendo l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione mondiale su un tema delicato e gli aggiornamenti derivanti dalle ricerche scientifiche messe in atto nel tempo.

Giornata mondiale per l’autismo

Nel corso dell’ultimo ventennio il Disturbo dello spettro dell’Autismo, si tratta quindi della compromissione della capacità comunicative e da difficoltà di internazionale sociale. Si tratta di sintomi che si evidenziano in alcuni bambini che manifestano difficoltà dell’apprendimento che ne compromette così lo sviluppo emotivo e intellettivo.

L’autismo, quindi, rientra nella classificazione dei disturbi pervasivi dello sviluppo, pur non essendo classificato ancora oggi come una malattia, bensì come una sindrome che spinge il soggetto che ne è affetto all’isolamento affettivo e all’incapacità di rapportarsi, come spiegato prima, con gli altri.

Quali sono i sintomi dell’autismo?

Come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente, sono numerosi i gradi traguardi ottenuti in campo scientifico per il Disturbo dello spettro dell’Autismo, anche se ancora oggi capirne le principali cause scatenanti è una ricerca costante che, almeno per il momento, sembrerebbe condurre a un vicolo cieco.

Ad oggi, però, sappiamo che una reale diagnosi può essere effettuata tra il secondo e terzo anno di età del bambino e, solitamente, i sintomi diffusi variano a seconda del caso ma gli esperi ne hanno evidenziato alcuni che sono stati riscontrati tra i più frequenti:

lateralità dello sguardo: il bambino ha difficolta a incrociare e a sostenere lo sguardo di chi parla;
movimenti degli arti ripetitivi e a-finalistici: movimenti senza scopo apparente;
ripetitività nell’esecuzione di alcune attività.

Francesca Guglielmino

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