La mammografia è uno strumento indispensabile per prevenire il tumore al seno. In Italia può essere gratuita, ma molti non lo sanno
Il tumore al seno è uno dei più diffusi nel nostro paese. Tra la popolazione femmine è la neoplasia maligna che colpisce il maggior numero di donne, circa 53 mila all’anno. E’ indispensabile scoprire il prima possibile la patologia, in modo da potere intervenire prontamente quando la situazione non è ancora compromessa. Il tumore al seno, infatti, con una diagnosi precoce, e se preso per tempo, ha altissime probabilità di essere sconfitto.
Per questo lo stato continua incentivare le campagne di screening e prevenzione, in modo da cogliere prontamente eventuali fattori di rischio o situazioni sospette in modo da potere agire subito e garantire ottime speranze di guarigione, sino a sfiorare il 90 %.
Il migliore strumento di prevenzione è la mammografia. In Italia viene concesso di eseguire l’esame gratuitamente a tutte le donne tra i 50 e ai 69 anni, anche se molte regioni (come Basilicata, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte, Toscana e Valle d’Aosta) hanno scelto di aumentare il range d’età tra i 45 e i 74.
Sarà il medico di famiglia a dovere fare l’impegnativa, per poi prenotare normalmente la visita. Questo grazie alla legge fortemente voluta da Umberto Veronesi, la legge 388/00, articolo 85 comma 4.
La scelta della fascia di età è basata sul fatto che il tumore alla mammella aumenta con l’aumentare dell’età, salvo poi diminuire di nuovo passati i 60 anni. Il rischio di ammalarsi è al 2,4 % sino ai 49 anni, 5,5 % tra i 50 e i 69 anni, poi riscendere al 4,7 tra i 70 e gli 84 anni.
Oltre alla mammografia, una grande parte nella prevenzione la fanno le stesse donne. E’ importante infatti non ignorare eventuali sintomi e prestare attenzione a eventuali cambiamenti. Un nodulo non doloroso dai contorni irregolari deve sempre portare ad andare dal medico per accurate analisi ed esami. Altri segnali dall’allarme possono essere il rigonfiamento del seno, o anche solo di una parte di esso, o cambiamenti di forme e alterazioni del seno o del capezzolo. Anche se notiamo un cambiamento della pelle, che tende a diventare porosa, a buccia d’arancia è bene fare i controlli del caso. Altri segnali possono essere la perdita di liquido o sangue dal capezzolo. Bisogna inoltre prestare attenzione alla conformazione dei linfonodi nell’ascella, nella clavicola o sul collo. Eventuali ringonfiamenti possono essere il segno di una eventuale problematica.
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