L’autismo è una problematica che nasconde ancora numerose insidie e tanti i sintomi registrati in numerosi bambini, molto spesso anche molto diversi tra loro. Nel corso degli ultimi mesi, però, è stata messa in atto una scoperta molto importante che riguarda l’iperattività collegata all’autismo.
Nel corso dell’ultimo ventennio sono state numerose le scoperte messe in atto in merito all’autismo e i sintomi a questo collegati, i quali ancora oggi sono al vaglio degli scienziati, nel tentativo di capire come agire, prevenire e in caso procedere con le dovute cure/terapie del caso.
I vari studi scientifici, comunque sia, hanno permesso di scoprire un sintomo che spesso accomuna i bambini affetti da autismo e questa riguarda l’iperattività, una costane voglia di non fermarsi mai, sempre pronti a correre in lungo e in largo, senza sentire quasi mai il peso della stanchezza.
Autismo ed iperattività
Come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente, sono numerose le ricerche messe in atto nel campo dell’autismo e che stanno permettendo agli scienziati di studiare caso per caso, allestendo degli studi che hanno poi condotto a scoperte molto importanti soprattutto in merito alle terapie da eseguire.
Tali ricerche sul campo hanno permesso agli scienziati di capire come irritabilità ed iperattività siano sintomi molto presenti nei bambini a cui è stato diagnosticato l’autismo. Sulla base di tale considerazione è stato riscontrato come l’uso della molecola palmitoiletanolamide (Pea), di natura lipidica, assume un ruolo molto importante nel controllo e miglioramento nei soggetti affetti da autismo nei quali sono stati riscontati appunto irritabilità e iperattività.
“In uno scenario di assenza di farmaci…”
A rompere il silenzio circa l’importante scoperta pubblicata su Journal of Psychiatry Research è stato Luca Steardo, nonché docente del Dipartimento Fisiologia e Farmacologia Vittorio Erspamer, Università Sapienza di Roma.
Il docente, dunque, secondo quanto reso noto da Fortuneita.com ha rilasciato la seguente dichiarazione: “In uno scenario di assoluta assenza di farmaci capaci di prevenire la comparsa e antagonizzare la progressione della patologia autistica, la possibilità di utilizzare la palmitoiletanolamide in forma ultramicronizzata, composto oggi presente anche in una formulazione pediatrica, le cui propietà antineuroinfiammatorie e antineurodegenerative sono dimostrate da robuste e consistenti evidenze sperimentali e cliniche, dischiude nuovi orizzonti per la terapia di una patologia di notevole gravità che richiede interventi sicuri, precoci e mirati”.