Avere contratto il Coronavirus aumenta i rischi di contrarre gravi malattia cardiovascolari. Lo dice uno studio
Dopo due anni di pandemia è ormai appurato che in contagio da Covid abbia effetti dannosi non solo sull’apparato respiratorio e sui nostri polmoni, ma anche su altri apparati del nostro organismo, che anche se in apparenza in modo meno evidente risentono davvero moltissimo dell’infezione da Coronavirus.
Tra gli apparati più colpiti c’è anche il nostro apparato cardiaco. Avere contratto il Covid può infatti avere effetti dannosi sul nostro cuore.
Strascichi del Covid, il rischio di malattie cardiache è molto più elevato per chi ha contratto il Virus
Uno studio svedese ha rivelato che coloro che sono risultati positivi al Covid hanno un rischio maggiore di sviluppare un grave coagulo di sangue. Il rischio è alto per almeno sei mesi dopo la contrazione della malattia.
Lo studio pubblicato sul BMJ ha preso in esame le condizioni un gruppo di pazienti che avevano contratto il Virus durante la prima, intensa ondata di contagi. Il campione preso in esame è di circa un milione di persone positivizzate in Svezia tra febbraio 2020 e Marzo 2021. Le loro condizioni sono poi state confrontate con quattro milioni di persone di pari sesso ed età che non avevano contratto il virus. Nelle persone contagiate era stato riscontrato un grosso problema di coagulazione. Questo ha visto coinvolti soprattutto coloro che hanno avuto bisogno di essere ricoverati in ospedale, e che quindi hanno avuto sintomatologie particolarmente aggressive.
E’ stato riscontrato, come detto, un maggiore rischio di coaguli di sangue nella gamba o trombosi venosa profonda (TVP) per i tre mesi successivi alla positivizzazione (quattro persone su diecimila che avevano contratto il Covid la hanno sviluppata, rispetto ad una sola di quelle negative). Poi ancora possibilità più alte di avere coaguli di sangue nei polmoni, o embolia polmonare, per i sei mesi successivi (17 persone su 10000 tra gli ex positive contro neanche uno di coloro che non avevano mai contratto il Covid), mentre cresce anche il rischio di emorragie interne e ictus per i due mesi successivi alla contrazione del virus.
Mentre il rischio di infarto è molto più elevato, ma durante l’infezione e nelle prime due settimane, anche se la mortalità per infarto dei pazienti da Covid è in calo rispetto all’inizio della pandemia, così come anche i possibili rischi post Covid, che sono stati rilevati essere più intensi durante la prima ondata di pandemia.
Anche per i possibili rischi futuri da Covid vengono in soccorso i Vaccini. Le percentuali di avere strascichi a lungo termine è molto minore con la vaccinazione.